Spariti tutti i rosari lasciati in voto, furto sacrilego nella zona Alberoni

Edicola della Madonna con bambin Gesù saccheggiata La denuncia di una fedele: «Una grave offesa a tutti»
Bonaventura Monfalcone-01.11.2019 Furto-Madonnina-Alberoni-Marina Julia-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-01.11.2019 Furto-Madonnina-Alberoni-Marina Julia-foto di Katia Bonaventura



Una profanazione perpetrata proprio in concomitanza della festa di Ognissanti e del ricordo dei defunti. La Madonnina con il Bambin Gesù che si trova nel tempietto architettonico di zona Alberoni a Staranzano, è stata derubata di tutto quanto aveva addosso e attorno al collo: catenine, corone, collane, rosari di Medjugorje, di Gerusalemme e di Papa Francesco. Tutti oggetti votivi. Ora non c’è più nulla: la statuetta è stata spogliata di ogni abbellimento, ma per fortuna gli ignoti hanno lasciato piante, fiori e lumini al loro posto.

Quanto portato via, comunque, è materiale che ha un valore affettivo per le persone che lo hanno deposto e un’importanza per il luogo di provenienza. A scoprire il furto del materiale è stata la signora Paola Lazzari di Monfalcone, un’assidua frequentatrice del posto, in cui cerca conforto da quando ha perso la sorella nel 2003. È amareggiata per l’accaduto: azioni indegne. «Ho pianto quando ho visto ieri che hanno portato via tutto – ha detto – sono sdegnata: è una vergogna, un atto sacrilego, spero che se ne pentano e che riportino indietro quanto rubato. Non è tanto il valore dei soldi che si possono ricavare quando si vendono questi oggetti, ma il fatto che si offende soprattutto la sensibilità di quelle persone che hanno avuto una disgrazia in famiglia. Persone che poi si sono risollevate con la preghiera e vogliono rendere omaggio alla Madonnina affinché li protegga in un mondo cambiato in peggio». «Tante persone, anche straniere – aggiunge – pregano, fanno dei voti e mettono fiori, piante e corone. Il furto è ancor più grave perché compiuto nei giorni a ridosso del periodo dei morti e dei santi. E questo non è giusto. Ho pensato di divulgare la notizia affinché la gente che ha compiuto l’atto sacrilego si vergogni, si penta. Non si possono portar via oggetti di voto: è peccato. Oggi il capitello è diventato un punto di riferimento per la preghiera anche lontano dalle chiese. È una grave offesa».

Il capitello votivo (o edicola votiva) struttura architettonica religiosa cristiana di piccole dimensioni, è situata ai lati della strada nel cuore del bosco degli Alberoni e in prossimità della Tenuta San Giusto. Protegge i visitatori che arrivano dal Lido e vanno verso Punta Barene e l’Isola della Cona. Venne costruita nel periodo della bonifica della zona attorno agli anni ’30 ed è diventata una struttura storica. È patrimonio di tutti e ci sono tante persone che la curano per tenerla in ordine. Lo scorso anno alcuni volontari hanno sistemato i colori della statuina e tutte le persone che passano si fermano per qualche momento di riflessione. «Purtroppo – conclude Paola – è successo anche qualche altra volta, ma oggi abbiamo raggiunto il culmine. È una zona poco controllata e ognuno fa quello che vuole». –



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