Spese folli in Consiglio regionale restituite con lo “sconto”

TRIESTE. Con lo “sconto”. Una parte dei rimborsi allegri è stata pagata per chiudere la partita, per il resto invece si scrive, ci si giustifica e si attende la risposta del procuratore Maurizio Zappatori. Così è stato per i democratici Enzo Marsilio e Franco Iacop. Il primo, da quanto appreso, ha versato circa 2mila dei 6mila euro relativi a quanto gli era stato contestato dal procuratore della Corte dei conti. Il secondo, una cifra molto più bassa, che è stata però integrata da una relazione molto dettagliata e articolata. Va da sè che solo per la cifra pagata scatterà automaticamente l’archiviazione, mentre il resto è evidentemente “sub judice”. Spetterà cioè al procuratore Zappatori verificare la legittimità delle spese sostenute e rimborsate dalla Regione per chiudere la vertenza.
Ieri intanto è giunta ufficialmente alla procura della Corte dei conti la conferma del pagamento delle spese riferite a Paolo Menis. L’ex consigliere del Pd ha versato cash la somma di 2597 euro e così ha messo una pietra tombale sull’ipotesi di danno erariale che era stata contestata nell’invito a dedurre dal procurare Zappatori. Il quale aveva chiesto chiarimenti riguardo alle spese di rappresentanza. Menis ha appunto preferito risolvere la questione con un bonifico che copre il cento per cento dell’importo. Conto interamente saldato, insomma, con conseguente archiviazione. Come lui anche Giorgio Baiutti, Daniele Gerolin e Annamaria Menosso. I tre rappresentanti del Pd hanno pagato appunto tutto e così hanno chiuso la partita con la giustizia contabile. Hanno pagato comunque senza ammettere colpe e difendendo la loro buona fede nel chiedere il rimborso al gruppo per iniziative al momento da loro ritenute di stretta rilevanza e cometenza politica. Ma non si può escludere che abbiano deciso di chiudere la questione forse anche per evitare di dover sobbarcarsi il costo di spese legali sicuramente più “salate” del conto contestato nella partita dei rimborsi allegri.
E ieri intanto dal procuratore Maurizio Zappatori si è presentato spontaneamente per chiedere di essere interrogato il Pd Sandro Della Mea. Il suo conto ammonta a circa 3mila 500 euro. Era assistito dall’avvocato e si è trattenuto, da quanto appreso, per oltre un’ora fornendo tutte le delucidazioni necessarie. Ma al momento non si sa se i chiarimenti forniti da Dalla Mea nell’interrogatorio e le sue spiegazioni inviate nei giorni scorsi in risposta all’invito a dedurre siano stati sufficientemente convincenti per il procuratore Maurizio Zappatori.
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