Spesi 67 mila euro dal Comune per la kermesse Mare Nostrum

GRADO
Mare Nostrum seconda edizione è stato ormai archiviato, ma se ne parla ancora a Grado. Un’edizione che, a differenza di quella del 2017, è parsa, nonostante l’impegno di tutti, sottotono rispetto alla precedente. Per la Pro loco che l’ha organizzata su incarico del Comune si è trattato della prima esperienza, come ha sottolineato il presidente Barletta in ogni caso soddisfatto.
Una manifestazione che è costata decisamente una bella cifra al Comune: 50 mila euro destinati alla Pro loco più 17 mila euro per lo ShowCooking. Senza contare l’impiego di personale comunale per le varie pratiche e riunioni e quasi certamente anche per parte del supporto tecnico.
A ogni modo 67. 000 euro, una spesa non di poco conto che ha lasciato perplesso più di qualcuno a Grado. Nonostante i risultati presentati dagli organizzatori, sull’isola vengono poste una serie di domande sui risultati di Mare Nostrum: ha attirato pubblico, cioè è una manifestazione che ha il suo richiamo oppure tutto è legato al meteo? I ristoratori e le attività che vi hanno partecipato con l’obiettivo di fare degli introiti sono contenti dal punto di vista economico? Ha reso dal punto di vista promozionale e pubblicitario alla città?
E qui Grado si divide: qualcuno è anche soddisfatto, ma altri operatori hanno espresso giudizi diametralmente opposti. Sul “tavolo degli imputati”, non solo nelle chiacchiere da bar ma anche fra esercenti e commercianti, è anche il fatto che il nome non sia proprio azzeccato del tutto anche se promotori e organizzatori la pensano diversamente. Difendendolo a spada tratta.
Mare Nostrum, dunque, un nome che dice tutto riferendosi ai saperi e sapori di Grado, secondo chi ha proposto la manifestazione, ma che, ad esempio, è stato usato ache per l’operazione militare-umanitaria in soccorso dei profughi nel Mediterraneo. E poi è il titolo di una serie di documentari della Rai, esiste una casa editrice in Sardegna che porta il medesimo nome. Si può poi scoprire che con il nome Mare Nostrum si identificano alberghi, resort, anche a Tenerife e in Grecia, un ristorante a Roma e ci sono pure diverse altre attività: pescheria, cooperativa sociale, persino orologi e cosmetici, un’agenzia di comunicazione... Anche una rassegna d’arte ad Amalfi. C’è anche un premio giornalistico Mare Nostrum, promosso dalla rivista di bordo della Grimaldi e una rivista degli italiani in Spagna, dedicata al made in Italy che porta il medesimo nome. In mezzo a tutto questo mondo di variegate iniziative Mare Nostrum, quella gradese, deve difendere i saperi e sapori dell’isola. Una difesa del “marchio” non semplice. Già è difficile difendere, come ha dimostrato l’utilizzo di altre località questa estate, lo storico manifesto di Grado... —
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