Spiaggia del Principe libera dalla plastica grazie ai volontari

Detto e fatto. Sono passati appena un paio di giorni da quando è scattato l’allarme e i volontari di Duino hanno subito completato la loro opera: la “Spiaggetta del Principe”, quel lembo di ghiaia che si raggiunge solo via mare, situato sotto la dimora dei principi di Torre e Tasso, è tornato libero dalla plastica. Non più tardi di sabato, infatti, era stata evidenziata, da alcuni residenti, la presenza di boe di plastica depositate sulla spiaggia, dopo che mareggiate e correnti le avevano staccate dagli impianti per gli allevamenti situati di fronte alla costa. Il pericolo era che rimanessero là, perché l’area è raggiungibile appunto solo via mare. Essendo realizzate con materiale non degradabile, il danno per l’ambiente rischiava di diventare considerevole, proprio in un punto della riviera che, nella bella stagione, è frequentato da residenti e “puristi” per la bellezza e la tranquillità che può assicurare. Negli anni passati, alla pulizia della “Spiaggetta del Principe” - nata nel 1944, con i residui degli scavi compiuti dai lavoratori forzati della Todt per costruire il bunker del castello, tuttora visitabile - provvedevano alcuni volontari. E altrettanti volontari si sono impegnati anche stavolta per portare a termine un’opera meritevole: hanno utilizzato le loro piccole imbarcazioni per raggiungere il luogo e hanno così provveduto a raccogliere le boe abbandonate, per poi trasportarle in appositi contenitori. Successivamente saranno smaltite come tutti i residui di plastica.
Alla storia della spiaggetta è legato anche un aneddoto: negli anni ’70 era utilizzata da giovani del posto che andavano proprio là a rompere le pietre raccolte sott’acqua per ricavare i datteri di mare - di cui oggi è rigorosamente vietato il commercio, in quanto specie protetta - da rivendere ai ristoranti della zona.—
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