Spiraglio per la crisi della Cimos

LUBIANA. Sulla vertenza Cimos resta aperto qualche spiraglio, anche dopo che il Fondo italiano Palladio Finanziaria ha annunciato di rinunciare al suo piano di acquisto dell’industria, che con stabilimenti in Slovenia e Croazia dà lavoro a 1.500 persone. La Società per la gestione dei crediti bancari della Slovenia (Dutb) ha raggiunto infatti l’accordo anche sugli aspetti più marginali con l’Agenzia per l’assicurazione dei deposito e per il risanamento delle banche (Dab) della Croazia proprio in relazione all’affare Cimos. Il tutto sarà a breve anche ufficialmente sottoscritto dalle parti. La comunicazione giunge direttamente dal ministero dell’Economia della Slovenia.
Lubiana ha così confermato quanto preannunciato dal ministro croato per i Beni statali, Goran Maric. Con il collega sloveno Zdravko Po›ivalšek, già a fine gennaio era stato raggiunto un accordo. Contemporaneamente la parte slovena continua a sostenere che i contatti con Palladio Finanziaria proseguono, ma non è ancora del tutto chiaro se gli italiani abbiano deciso di tornare a sedersi a un tavolo di mediazione. Secondo Lubiana poi la sottoscrizione definitiva dell’accordo tra Dutb e Dab non sarebbe di primaria importanza, visto che la Slovenia non ha intenzione di versare un euro alla controparte croata se prima non ci sarà un accordo con Palladio Finanziaria per l’acquisto della Cimos.
L’accordo tra Dutb e Dab, lo ricordiamo, prevede l’acquisto da parte della prima di 7 milioni di crediti dalla seconda che a sua volta li aveva rilevati dalla Rije›ka Banka in quanto fallita. Sette milioni di euro che l’istituto bancario del capoluogo del Quarnero aveva agevolato proprio alla Cimos. Le complicazioni sono sorte quando la parte croata aveva chiesto assicurazioni a Palladio Finanziaria di mantenere invariati i livelli occupazionali per il prossimo biennio, mentre restano ancora sconosciute le sorti degli stabilimenti Cimos di Pisino e Roc.
L’acquirente italiano, con un comunicato, si era quindi ritirato dall’affare proprio per le complicazioni con la parte croata sorte dopo il raggiungimento dell’accordo di base tra Dutb e Dab. Ad accrescere il mistero c’è l’affermazione della Dutb, la quale sostiene di non aver ricevuto alcun comunicato scritto del ritiro di Palladio Finanziaria ma di essere solamente stata avvisata delle intenzioni del Fondo italiano di uscire dall’affare.
Il leader del sindacato dei lavoratori dell’industria pesante e dell’industria elettrica della Slovenia (Skei), Sašo Risti„, dopo l’incontro con i rappresentanti della Dutb ha dichiarato che la Società slovena sta facendo di tutto per riportare gli italiani al tavolo della mediazione e se ciò dovesse avvenire, allo stesso saranno invitate anche le parti sociali. I progressi tra Dutb e Dab sono già stati comunicati ala Palladio Finanziaria e adesso 1.500 lavoratori attendono con ansia la risposta.
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