Staranzano batte cassa per la Casa Cometa

STARANZANO. «Ho chiesto un incontro con l’assessore regionale alla Sanità, Maria Sandra Telesca, per avere una risposta conclusiva. Non possiamo andare avanti in eterno con questo problema e bisogna risolverlo una volta per tutte». Il sindaco di Staranzano Riccardo Marchesan prova a sensibilizzare la Regione sulla casa di accoglienza per gli anziani Casa Co.me.ta. (Comunità e territorio per gli anziani) che la Macc (Mutua di assistenza di credito cooperativo) da una decina d’anni cerca di realizzare. Il progetto è a un punto morto. L’associazione del presidente Fabio Steccherini non si arrende, nonostante le resistenze da parte della Regione orientata a incentivare l’assistenza domiciliare. «Cercheremo tutte le soluzioni possibili per non abbandonare il progetto», dice Steccherini. L’ultima indicazione da parte della Regione, di tre anni fa, indicava la strada di una Fondazione tra i soggetti pubblici e privati richiedenti (Comune, Mutua di Assistenza di credito cooperativo e Bcc di Staranzano e Villesse). Cosa che è stata regolarmente fatta. Ma le condizioni sono cambiate e tutto è ancora fermo.
La fase successiva doveva comprendere la richiesta di un contributo regionale per cominciare a costruire l’opera pubblica. Un iter ingarbugliato e inceppato dal governo Monti con la spending review, dopo la creazione della Fondazione, che aveva escluso i Comuni proprio dalle Fondazioni per cui il progetto si è fermato. Nel patto di stabilità era stato tolto il vincolo comunale per cui si era riaccesa la speranza. «Abbiamo preso un impegno con la gente - spiega la Macc - e faremo in modo di onorarlo cercando la soluzione giusta in quanto siamo convinti che la struttura da realizzare servirà non solo gli utenti di Staranzano ma di tutto il mandamento monfalconese».
La struttura, che avrà una spesa di circa 14 milioni di euro, prevede una capienza di circa 120 posti ed è destinata a persone che non possono essere assistite a domicilio, per favorire anche l’autonomia e la permanenza degli anziani a domicilio con il supporto alle famiglie. Anche il Comune ritiene indispensabile la struttura per Staranzano e per tutto il territorio, tant’è che nel 2009 ha sottoscritto un protocollo d’intesa mettendo a disposizione per 99 anni (rinnovabili) un terreno di 20mila metri quadrati di superficie per le zone “S”, cioè quelle aree di interesse pubblico di nuova urbanizzazione in via Corbatto, una zona di nuova urbanizzazione e di strutture residenziali. L’operazione era stata conclusa con l’approvazione delle Varianti 5 e 6 del Piano regolatore. Nel progetto Casa Co.me.ta. figurano anche servizi socio sanitari integrati, servizi semi-residenziali (centro diurno), sperimentazioni di nuove formule con l'obiettivo di offrire ai nuovi residenti un abitare sicuro e di contrasto alla solitudine.
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