“Stella del mare” in disarmo una nuova era per il Perdòn

«Il peschereccio “Stella del mare” è ridotto malissimo». Parole del sindaco Dario Raugna pronunciate in occasione dell’incontro dello scambio degli auguri dei Portatori della Madonna di Barbana riferendosi alla manutenzione del vecchio scafo che è utilizzato come barca ammiraglia per il “Perdòn de Barbana”. Ecco perché il Comune sosterà l’associazione dei Portatori della Madonna di Barbana nell’acquisto di una nuova imbarcazione costruita in plastica. Una tradizione, quella che a trasportare la statua della Madonna degli Angeli fosse un peschereccio che sta, dunque, per scomparire.
Il presidente dei Portatori, Maurizio Tognon, attualmente costretto a casa in malattia, ha fatto leggere da Flavio Troian il suo intervento con il quale ha ringraziato la Protezione civile per la preparazione che viene fatta ogni anno della barca ammiraglia che, però, considerata l’età, presenta parecchi problemi. Inoltre, ha spiegato, c’è sempre difficoltà a trovare i volontari per fare i lavori che sono importanti e gravosi. «In collaborazione con il Comune – ha precisato il presidente – stiamo valutando la sostituzione del “Stella del mare” come investimento futuro visto che attualmente non ci sono barche con le caratteristiche di quella attuale. La nuova barca ammiraglia – ha aggiunto – sarà in plastica, materiale che garantirà per i prossimi trent’anni di effettuare la processione in modo solenne e dignitoso».
Il problema principale da risolvere è quello finanziario. I Portatori cercheranno di incamerare il più possibile dalle “sardelade”, il Comune, come ha detto nel suo intervento il sindaco, interverrà sicuramente («ne abbiamo già parlato in giunta») ma ci vorranno sicuramente altri aiuti. Alla festa degli auguri dei Portatori sono intervenuti altri esponenti comunali, l’arciprete monsignor Michele Centomo, soci e rappresentanti di altre associazioni locali. Un’era, quella del peschereccio-barca ammiraglia del Perdòn, che potrebbe dunque finire a breve. È facile pensare, infatti, anzi è pressoché certo, che il nuovo scafo sia già stato individuato. Chissà se assomiglierà almeno un po’a un peschereccio poiché la processione è sempre stata contrassegnata dalla presenza di questi scafi. Una storia che trae origine da molto lontano poiché, ricordiamo, un tempo erano proprio i pescatori a sostenere la chiesa tanto che una parte dei loro incassi era stabilita a priori che fosse destinata alle necessità della chiesa stessa.
Nel lontano passato – il Perdòn de Barbana risale al 1237 – probabilmente qualche, seppur rara, volta, possono essere state utilizzate anche altre barche ma quasi sempre sono stati i pescatori a trasportare la Vergine a bordo delle loro barche. Andando indietro nel tempo è ricordato che sin da prima della guerra 1915/18 la barca ammiraglia fu il “Dux”. Per due anni nel 1945 e il 1946 il “Libero” della famiglia Penso. Poi fino al 1949 il “Sincero” di Sebastiano Frausin e quindi dal 1950 il “Gardenia” dei fratelli Troian. Dopo il Gardenia, la barca ammiraglia divenne il “Michela” della famiglia Barzellato, quindi lo “Sparviero” ancora dei fratelli Troian. A seguire il “Rosemary” della famiglia Bonaldo, quindi l’“Ortensia” della famiglia Raugna. —
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