Stock di 200 sierologici in farmacia

Chiamiamolo pure test fai-da-te, se proprio dobbiamo. Ma il nome non rende l’idea della piccola rivoluzione copernicana, in tema di coronavirus, che da ieri abbraccia le due farmacie comunali di Monfalcone, in via Crociera e Aquileia: l’amministrazione comunale ha infatti acquistato uno stock di 200 test sierologici autodiagnostici da eseguire a casa, in dieci minuti, in modo da rifornire i propri presidi e metterli a disposizione del pubblico. Gli articoli svelano se si è incrociato, o meno, il temibile coronavirus. Un passo nella direzione dell’allargamento dello screening alla popolazione. Poiché le strade attraverso cui i cittadini potevano avere, fino a ieri, la conferma di essere entrati in contatto con il virus erano costituite sostanzialmente da tre indirizzi: quello delle strutture ospedaliere, della sanità privata e, nel caso della città del cantiere, della Fincantieri, con l’operazione “tampone” imbastita dallo scorso autunno a Panzano in accordo con Asugi, Comune e azienda.
Ora, se lo vorrà, il cittadino potrà autonomamente effettuare il test, validato clinicamente dall’istituto Luigi Sacco di Milano, marcato Ce come dispositivo medico-diagnostico in vitro per self-testing e notificato al Ministero della Salute. L’istituto ha attestato risultati di specificità del 98,3%: più il valore è vicino a 100, minore è la probabilità di falsi positivi. «Uno strumento utile per individuare persone che abbiano già avuto un incontro ravvicinato con il virus e dunque sviluppato gli anticorpi. Io lo acquisterò», afferma convinta il sindaco Anna Cisint, che ha dato mandato alla sua struttura di fare incetta dei prodotti («al momento una sola casa ha l’autorizzazione, la Profar») al prezzo di 19,90 euro, «non appena i magazzini si sono sbloccati».
Non è l’unica novità emersa in mattinata da un confronto anche con Anna Olivetti, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Gorizia. Cisint da un lato vuole estendere il coinvolgimento delle aziende private su questo canale, andando così ad integrare il già presente accordo con Confindustria per accelerare l’autodiagnosi e la mappatura di possibili positività asintomatiche, dall’altro invece ampliare la possibilità di effettuare tamponi e test molecolari nelle farmacie del territorio, per una «risposta lampo», in caso di infezione, all’insorgere dei primi segnali.
Tornando ai test sierologici di recentissima commercializzazione a Monfalcone, si tratta di dispositivi preziosi, sempre stando all’ente, per decongestionare gli ambulatori e i laboratori diagnostici (anche privati), subissati di richieste. Come riportato, vige sempre la necessità di rivolgersi al proprio medico curante in caso di positività al test e pure in caso di un risultato negativo se in presenza di sintomi riconducibili al Covid-19, come per esempio la tipica perdita di gusto e olfatto. Inoltre il dato raccolto può essere di supporto nella definizione delle priorità rispetto a chi vaccinare prima, alla luce dei noti problemi di approvvigionamento.
I test sierologici consentono di rilevare se l’organismo ha sviluppato gli anticorpi al coronavirus e quindi se si ha contratto l’infezione o se questa è in corso, attraverso la rilevazione dei valori IgG e IgM nel sangue. Nel caso risultasse un contagio in corso, ci si deve immediatamente rivolgere al medico di base per l’effettuazione del test molecolare. Il dispositivo, va ribadito, non indica la positività o negatività al virus, piuttosto se si siano sviluppati anticorpi, ovvero se una persona ha avuto l’infezione oppure se l’infezione stessa è ancora in corso». La procedura è spiegata nel bugiardino: bastano una goccia di sangue, come nel caso della misurazione della glicemia, e 10 minuti di tempo. –
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo