Stop agli appartamenti: S.Cipriano diventa un asilo
La parte nuova del monastero di clausura sarà venduta ad una cooperativa. Il trasferimento delle benedettine a Prosecco slitta a metà 2012

Non più appartamenti di lusso, ma aule e stanze piene di giochi e colori a dita. Ecco cosa sorgerà all'interno del monastero di San Cipriano da cui le suore di clausura si allontaneranno, indicativamente nel 2012, per trasferirsi nella sede dell'ex Ersa a Prosecco. Naufragata l'ipotesi della permuta tra l'antico complesso sotto San Giusto e il sito dell'Altipiano acquistato dall'immobiliare Palazzo Ralli - decisa in origine a realizzare nel convento una trentina di alloggi di pregio -, le monache hanno individuato una diversa soluzione: la creazione di un asilo nido privato.
«L'ala più nuova del monastero (quella che ospita le cucine, datata tra 1200 e 1400 ndr) verrà venduta ad una cooperativa che già gestisce strutture per l'infanzia - conferma la madre badessa -. La trattativa è ben avviata e potrebbe concludersi nell'arco di qualche mese. Quanto alla parte storica del complesso (l'accesso con la ruota un tempo usata per gli orfani, la chiesa e le immediate pertinenze inglobate nell'impianto originario del '200 ndr), per il momento rimarrà a noi. È qui che continueremo a vivere in attesa della fine dei lavori a Prosecco».
Qualche ragionamento sul futuro, però, è già stato fatto. «L'ipotesi - continua la madre badessa - è di cedere il monastero alla Diocesi, che potrebbe utilizzarlo per ospitarvi altre comunità religiose. Una soluzione che consentirebbe di mantenere inalterato lo spirito e la vocazione di questo luogo e di salvaguardare in particolare la chiesa annessa».
Per definire nei dettagli la possibile vendita alla Curia triestina, come detto, ci sarà comunque tempo. Il trasloco delle suore di clausura - attualmente 17, di cui 4 temporaneamente fuori città - non potrà avvenire prima di un anno e mezzo. Il cantiere all'ex Ersa è partito a rilento, viste anche le difficoltà economiche provocate dal fallimento della trattativa con la Palazzo Ralli che ha costretto le benedettine ad acquistare il sito dell'Altipiano, e procede ora a piccoli passi. «Grazie alla Provvidenza e alla solidarietà dimostrata da volontari e tante persone generose tuttavia - precisa la badessa -, l'intervento, seppur piano piano, va avanti».
Una parte del complesso è già stata demolita per fare spazio al nuovo edificio che ospiterà la chiesa. Parallelamente i lavori, progettati dallo studio Cervesi, procederanno con la ristrutturazione del corpo centrale in cui troverà spazio la "drapperia", termine antico con cui le monache indicano la lavanderia, e con l'ampliamento di un altro plesso dove sorgeranno la foresteria, il refettorio, la biblioteca e i laboratori di restauro. Ambienti essenziali a chi, come le benedettine di San Cipriano, ha scelto di dedicare la propria esistenza al lavoro e alla meditazione e, da 20 anni, sogna di potersi allontanare dal centro storico per raggiungere un luogo davvero in linea con le esigenze della vita monastica. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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