Stop al circo, Orfei fa lo sciopero della fame

TRIESTE. «Mi hanno preso in giro. Ci hanno preso in giro. È incredibile quello che sta succedendo al mio circo. Hanno scoperto che sotto l’asfalto di piazzale Cagni passano i tubi del gas e ci hanno offerto un nuovo posto. Spostare un circo non è facile. Ci sono montatori, occorrono camion e attrezzature. Ci lavorano 100 persone. E non ci sono i soldi». È disperato Nando Orfei, 78 anni, un maestro dell’arte circense. Ieri ha iniziato lo sciopero della fame nella sua roulotte parcheggiata vicino al tendone che dovrà essere smontato in piazzale Cagni ma poi nel pomeriggio l’intervento dell’assessore Andrea Dapretto lo ha fatto desistere.
«Il Comune poi si è accorto dell’errore e ci ha trovato un nuovo posto» ma soprattutto perché quanto accaduto dimostra «scarsa attenzione». Dice ancora Orfei: «Ho due medaglie al valor civile. Ho lavorato nel cinema con grandi registi come Federico Fellini e Luigi Comencini e Trieste ferma tutto per un’autorizzazione. Da più di vent’anni il mio circo non veniva in questa città. Ho deciso di protestare per poter lavorare. La mia è una protesta civile, rispettosa delle istutuzioni. Ma chiedo un po’ di rispetto, almeno per la mia età. La mia vita è stata dedicata al circo...». E poi aggiunge: «Ma si rendono conto che devo pagare 100 persone per rifare un lavoro che era già stato fatto. Lo so che stanno cercando di aiutarmi ma il danno è stato fatto». Già proprio il danno. 100 persone che lavorano per tre giorni. Mica pochi soldi. «Decine di miglaia di euro», dice Orfei. E tutto è in quella maledetta concessione per lo spettacolo viaggiante firmata il primo giugno da Giosuè Maiolino, responsabile coordinamento contabile del Comune e consegnata il 13 giugno agli organizzatori dello spettacolo. Concessione che è durata lo spazio di poche ore. Infatti il verbale di picchettamento stilato lo stesso giorno (ma il circo era già stato montato) rileva che «la derivazione degli altoforni di Servola passa sotto il tendone». Ripete Nando Orfei: «Sta succedendo una cosa incredibile. A tre ore dall’inizio dello spetaccolo mi hanno bloccato. C’erano artisti di tutto il mondo. E anche questi devo pagare...». Il sipario si aprirà giovedì, quattro giorni dopo il previsto. Il vice sindaco Martini pensa a un’area apposita, a Opicina. (c.b.)
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