Suban primeggia da sei generazioni Esclusi gli “Specchi”

Nella Guida 2012 quella di via Comici è l’unica attività citata per Trieste, oltre agli antichi Caffè storico-letterari
Di Fabio Dorigo
Lasorte Trieste 11/06/08 - Antica Trattoria Suban
Lasorte Trieste 11/06/08 - Antica Trattoria Suban

Famiglie e locali storici legati a doppio filo da cinque, sei e persino sette generazioni. Stirpi centenarie. Divise in tre categorie. La Guida dei locali storici 2012 è dedicata ai locali “più familiari” d’Italia. «Un fatto straordinario in un mondo che cancella sempre più velocemente il proprio passato» spiega Giuseppe Nardini, il presidente dell’Associazione locali storici. Si tratta di 30 famiglie che gestiscono alberghi, ristoranti, caffè letterari, pasticcerie, confetterie e grapperie. E tra queste, categoria sei generazioni, c’è l’Antica Trattoria Suban “in collina a Trieste, creatura dalla famiglia Suban”, con al timone il patriarca Mario e la figlia Federica (che da un anno siede anche nel consiglio direttivo dei Locali storici). Un ulteriore riconoscimento alla storia del locale di via Comici dopo il sigillo trecentesco del Comune di Trieste consegnato di recente dal sindaco Roberto Cosolini.

L’Antica Trattoria Suban esiste dal 1865 ed è l’unica presenza di Trieste nella Guida dei locali storici d’Italia al di fuori dei soliti caffè storico-letterari. Sono presenti la Pasticceria Pirona, il Caffè San Marco e il Tommaseo. Non c’è, stranamente, il Caffè degli Specchi che ha riaperto da poco. Di Suban si leggono meraviglie: «È e rimane il locale più caratteristico di Trieste, fondato e diretto dalla stessa famiglia da sei generazioni. Ambientazione e arredi sono quelli di un tempo e ad andare a pranzo da Suban, appena in collina, sembra di fare un salto indietro negli anni. La cucina interpreta il ruolo eccellente della città mitteleuropea, con piatti dell'est e dell'ovest. In questi cent'anni, personaggi di ogni campo sono saliti e lo fanno tuttora per gustare le sue ricette tipiche ed esotiche». Nulla da eccepire se non sul carattere esotico dei suoi piatti. A meno di non considerare tale la jota. Un piatto per il quale Mario ha rischiato la testa negli Emirati Arabi. Racconta: «Ero vicino a una moschea con il “chief executive” dell’albergo, e vediamo lì una capretta. Che cosa ci fa qui in giro?, chiedo. “Verrà sacrificata, le tagliamo la testa”, mi risponde. Che pena. Rientriamo e l’uomo mi apostrofa: “Lei vuol finire come quella capretta?”. Mio Dio, perché? “Se anziché portare a tavola la jota senza il maiale sbaglia pentola e porta quella “con”, noi le tagliamo la testa”». Fortunamente Mario non sbagliò pentola e così Suban può restare nella categoria “sei generazioni” dei locali storici. Altrimenti avrebbe conteso il primato proprio al presidente Nardini la cui Grapperia resiste dal 1779 a Bassano del Grappa. Su quasi 240 locali storici parte dell’Associazione, poco meno di cento sono guidati dalla stessa famiglia da due o più generazioni. Sulla vetta straordinaria di sette generazioni sono la Grapperia Nardini sul Ponte di Bassano del Grappa (Vicenza), che ha al timone la famiglia Nardini, o la Confetteria Romanengo di Genova. A vantare, come l’esotico Suban, ben sei generazioni, ci sono tra gli altri il ristorante Al Capriolo di Vodo di Cadore (Belluno), antica stazione di posta ai piedi delle Dolomiti guidata dalla famiglia Gregori oppure la Pasticceria Pansa di Amalfi in provincia di Salerno, con le sfogliatelle amate da Ibsen e Wagner.

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