Svaligiati sette appartamenti a Gorizia: i ladri hanno aperto le portefinestre con la flex, residenti in ansia
La preoccupazione di ch vive nel rione della Madonnina, colpito dal pesante raid che non ha precedenti nel capoluogo isontino

C’è parecchia inquietudine nel rione della Madonnina a Gorizia. Nei giorni scorsi, come documentato dal Piccolo, si sono verificati, nel breve spazio di un’ora, sette furti in altrettanti appartamenti. Un’operazione, evidentemente coordinata, che non ha precedenti a Gorizia. Non si ricordano, infatti, episodi simili di così tanti furti nel medesimo complesso abitativo.
Siamo nel compendio del condominio Giglio: una lottizzazione recente ma anche l’area in cui “planò” nel cortile, accanto ai garage, una corriera dell’Apt nei mesi scorsi. Nel tremendo incidente, morì il cinquantaduenne David Braida, autista dell’Azienda provinciale trasporti. Rimase vittima di un malore e perse irrimediabilmente il controllo del mezzo.
Il modus operandi
In quello stesso condominio, «costituito da una cinquantina di alloggi» spiega Tonino Pantuso, ex sindacalista, anima della Casa del Popolo e residente proprio in quel complesso residenziale, si è verificata la sfilza di furti nelle abitazioni. E, oggi, fioccano nuovi particolari.
I malviventi hanno colpito, come spiegano Pantuso e altri residenti, «in un momento della giornata inconsueto»: ovvero nella fascia oraria che va, grossomodo, dalle 18.30 alle 19.30. Hanno approfittato della temporanea assenza degli inquilini per colpire e l’hanno fatto con estrema decisione unita a determinazione: una volta entrati, hanno messo letteralmente a soqquadro le abitazioni che hanno ricevuto la loro sgradita (e sgradevole) visita.
Sono stati anche particolarmente sfacciati perché, in un paio di casi, hanno utilizzato la flex per aprire le portefinestre. «L’hanno usata anche per entrare in casa mia - la testimonianza di un residente che preferisce mantenere l’anonimato -. Al mio appartamento, così come a quello di altri, sono stati procurati danni importanti, senza contare quello che sono riusciti ad arraffare: oro, monili, contanti».
La banda
La sensazione, nel complesso edilizio, è che all’opera sia stata una squadra composta da più persone e con la presenza anche di uno o più “pali”, ovvero quelle persone che stanno di guardia mentre i complici compiono un furto, una rapina o un’altra azione delittuosa.
L’appello
La sfilza di furti diventa l’occasione, per i residenti, anche per parlare di quell’area residenziale. Già nel passato, gli inquilini si fecero sentire e chiesero più cura da parte del Comune e la posa di panchine. «Vennero anche presentate delle interrogazioni in Consiglio, ma senza grande fortuna», ricorda uno dei derubati. «La verità è che questo quartiere è dimenticato da tutti. Ci piacerebbe ci fosse più attenzione da parte del Comune, prevedendo spazi verdi, aree-giochi e semplici panchine. Invece, qua non si batte chiodo». Ma non è l’unica richieste che i cittadini formulano attraverso le pagine di questo giornale. Auspicano, infatti, anche che vengano effettuati maggiori controlli. «Dopo quei furti, la preoccupazione è enorme». —
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