Terme, l’Ass dà l’autorizzazione alle cure

Le Terme romane sono a tutti gli effetti idonee alle cure termali. L’acqua che sgorga a 38-39 gradi, sulfurea-salso-solfato-alcalino-terroso, in perfetto equilibrio chimico-fisico dato dalla temperatura alla fonte e dagli effetti benefici ottimali, è stata “promossa” dall’Azienda sanitaria isontina, che le ha conferito il titolo di stabilimento termale nazionale. La certificazione da parte dell’Ass che, attraverso il Dipartimento di prevenzione diretto dal dottor Francesco Lovaria, ha sancito il “via libera” all’autorizzazione sanitaria, porta la data del 7 aprile (protocollo numero 7435). A questo punto le Terme affidate alla gestione della società Terme Romane Srl, sono dichiarate aperte a tutto campo. Funzionanti a pieno regime, non solo quindi attraverso l’erogazione dei servizi fisioterapici, riabilitativi e inalatori che avevano già ottenuto il “placet” sanitario. Il complesso termale è diventato un riferimento regionale, certamente dalle potenzialità ben più vaste in termini di bacino di utenza, consegnando alla città quel sogno accarezzato dai monfalconesi da 75 anni. L’autorizzazione sanitaria si avvale delle analisi batteriologiche eseguite dall’Arpa del Veneto, accreditata per il Nord-Est nell’ambito delle procedure legate al termalismo, qualificando le Terme romane come struttura a carattere nazionale. Siamo dunque al traguardo della seconda fase di questo lungo percorso procedurale: dopo il primo passaggio legato all’agibilità dell’edificio, ristrutturato nel rispetto dei criteri del recupero storico della palazzina, si è approdati al “placet” sanitario, fondamentale e propedeutico per il terzo e ultimo “step” rappresentato dall’accreditamento regionale della struttura.
La società Terme Romane Srl sta lavorando per ottenere l’ulteriore certificazione, che permetterà di inserire lo stabilimento di via Timavo nell’ambito del Sistema sanitario nazionale. Ciò significa poter addivenire alle convenzioni con le Azienda sanitarie, a partire da quella isontina ma anche puntando alle Ass venete, utili a permettere le agevolazioni per le cure a favore degli utenti. La società confida di acquisire l’accreditamento da parte della Regione nel giro di un paio di mesi. La “carta d’identità” dell’acqua termale contiene ora il riconoscimento ufficiale delle sue proprietà e peculiarità, indicata in modo particolare nei casi di reumatologia, medicina riabilitativa, affezioni croniche dei bronchi, naso orecchio e gola, dermatologia, ginecologia, patologie dell’apparato locomotore. Il direttore sanitario, dottor Aniello Langella, che di questo stabilimento ne ha fatto anche un importante elemento di promozione e valorizzazione culturale e storica del territorio, autore peraltro di un libro dedicato, ha osservato: «Le caratteristiche dell’acqua termale, dall’eccellente equilibrio elettrolitico, mai peraltro venuto meno nella storia di queste Terme, sono particolarmente efficaci nel trattamento di innumerevoli patologie, con effetti benefici sotto il profilo antalgico, antinfiammatorio, rilassante, nonchè ai fini del ricambio intermedio e della protezione delle cartilagini, oltre a garantire il benessere generale». Roberto Abram, del Cda di Terme Romane, che assieme a Langella e al responsabile dello stabilimento Galerano Tentor ha portato avanti con tenacia e determinazione quella che definisce un’«impresa titanica», ha spiegato: «Con l’inaugurazione dello stabilimento avvenuta nel gennaio scorso, confidavamo di poter aprire lo stabilimento in breve tempo. Ringraziando comunque il Dipartimento di prevenzione dell’Ass Isontina, ci siamo arrivati dopo 4 mesi. Sono questi i tempi procedurali, ma ora possiamo dire ai monfalconesi che le Terme sono funzionanti a pieno regime».
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