Tornano insieme i Consorzi industriali e progettano un “super ente” con l’Ezit

MONFALCONE Tutto perdonato. I Consorzi industriali di Monfalcone e Gorizia dopo il divorzio sancito a fine 2016 tornano di nuovo «insieme» e non solo, per allargare la famiglia gettano i ponti verso il comprensorio dell’Ezit di Trieste.
«Oggi variamo il progetto di unione dei Consorzi economici e industriali di Monfalcone, Gorizia e Trieste con l’Ezit, una sinergia strategica che si basa su un progetto comune per implementare l’economia. Più Pil e più posti di lavoro», ha esordito il sindaco di Monfalcone Anna Cisint al termine della mattinata di confronto. Accanto a lei oltre ai presidenti dei rispettivi Consorzi, Fabrizio Russo (Monfalcone) e Gianluca Madriz (Gorizia) i sindaci di Gorizia, Rodolfo Ziberna e quello di Cormòns Roberto Felcaro. A benedire la nuova unione il presidente della Camera di commercio della Venezia Giulia, Antonio Paoletti.
Era dicembre del 2016, quando l’assemblea dell’allora Consorzio industriale di Monfalcone, dopo un’assemblea “catartica”, e dopo innumerevoli e vani tentativi per celebrare un matrimonio, sanciva il divorzio con Gorizia “con voto all’unanimità e sospiro di sollievo delle aziende insediate” (Alessandro Vescovini della Sbe in testa oltre al sindaco di San Canzian Silvia Caruso) anche per lo «scampato pericolo Sdag». Tutto questo mentre l’allora presidente, Enzo Lorenzon, commentava amaramente: «Mi ha meravigliato la non riuscita fusione, e dire che avevo chiesto di superare il localismo e mettere assieme anche Azienda porto, Aussa Corno e Gorizia. Abbiamo sollecitato ogni mese il Consorzio di Gorizia, non abbiamo mai ricevuto risposta. Udine sa fare squadra, noi no».
Cos’è cambiato ora? «È cambiato l’approccio – spiega Ziberna – due anni fa era diverso, l’atteggiamento e i discorsi erano improntati sul “noi acquistiamo voi”. Ma anche la pre condizione è cambiata. Ora, tra territori e Comuni mettiamo insieme le risorse, perché questo progetto sta nelle nostre corde. Nessuno ci ha convinto o spinto, tutti noi ora abbiamo consapevolezza di questa necessità per il territorio. Un passo in più perché ne traggano beneficio tutti. Metteremo a fattor comune le nostre aree per dare più sostegno alle imprese, allo sviluppo e ai posti di lavoro».
Un discorso all’unisono quello dei sindaci, a cominciare da Cisint che oltre che da padrona di casa ha fatto da “madrina” all’unione. «La mia strategia mette assieme anche Trieste, abbiamo già chiesto un incontro con l’Ezit e la presenza del governatore del Fvg Massimiliano Fedriga – anticipa – ma anche la portualità visto che partecipo alle riunioni della governance dell’Autorità di sistema che mette assieme i porti di Trieste e Monfalcone. Oggi c’è un nuovo ragionamento che facciamo assieme, e il peso del territorio è quello che ha valore». E da quanto si è capito la road map sarà definita entro l’anno.
«Finalmente si inizia a ragionare mettendo i nostri territori a sistema – commenta Felcaro – noi ne sappiamo qualcosa avendo unito tutti i comuni del Collio. Insieme facciamo sviluppo e abbiamo un peso. Così renderemo più appetibile il territorio per industria, commercio e turismo».
Positivo sin dall’inizio il presidente Russo: «Un percorso che sta nelle cose, non c’è nessuna voce fuori dal coro». Convinto pure Madriz. «Un pensiero che si è maturato nei tempi moderni, la sinergia porta crescita e benessere». L’ultima parola a Paoletti che ha dato la sua “benedizione”: «Siamo felici di accompagnare il progetto, già nel 2013 avevamo lanciato un piano di fusioni non solo delle Camera di commercio, ma del sistema economico del Fvg e l’abbiamo attuato con i Confidi creando quello della Venezia Giulia che inizierà a lavorare dal luglio 2019. Con l’Autorità di sistema il dialogo è già avviato, ci troveremo con i sindaci di Trieste, Muggia e Dolina per unire anche l’Ezit».
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