Traffico selvaggio davanti alla Svevo Genitori in allarme

C’è grande preoccupazione nelle famiglie dei ragazzi che frequentano l’istituto scolastico di via Svevo. Siamo infatti davanti a una delle arterie più trafficate della città, dove nel recente passato si sono verificati diversi incidenti, non ultimo quello di circa un paio di mesi fa, quando un anziano è stato travolto da un’auto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali. Compiendo un sopralluogo sul posto, ci si rende subito conto dei pericoli, tra l’intenso traffico mattutino dei camion, le auto che arrivano dalla curva in prossimità dell’incrocio con via D’Alviano e proseguono a gran velocità sul rettilineo, il semaforo difronte alla scuola stessa il cui verde per i pedoni dura molto poco e rende difficoltoso l’attraversamento di un’intera classe, nonché la mancanza di un’adeguata segnaletica che metta in guardia chi guida che da quelle parti ci possono essere degli studenti che passano.
A tutto questo aggiungeteci pure un gran numero di auto in doppia fila o sui marciapiedi, perfino sui posti riservati ai disabili davanti all’ingresso principale dell’istituto, che riducono ulteriormente gli spazi percorribili in sicurezza dai giovani. Ragioni che destano insomma apprensione quotidiana nelle famiglie, le quali hanno così raccolto quasi 400 firme per chiedere più sicurezza stradale al Comune. La petizione è stata portata all’attenzione del Consiglio d’istituto dal suo presidente, Pierpaolo Gregori, è stata presentata in allegato a una mozione al Consiglio della Settima circoscrizione (Servola – Chiarbola – Valmaura – Borgo San Sergio), venendo approvata all’unanimità, ed è quindi stata trasmessa direttamente all’assessorato competente.
«Non serve curare o consolare, ma bisogna prevenire», è la filosofia di Barbara Bernardo, la madre che ha avviato la raccolta delle firme nelle scuole assieme a Fabio Fannelli, anche lui papà di un alunno della scuola e organizzatore dei tornei di calcio della polizia in memoria di Giulia Buttazzoni, la studentessa del Deledda – Fabiani morta in seguito all’incidente stradale di un anno e mezzo fa in via Marchesetti.
Come spiega la dirigente scolastica Marina Reppini, la soluzione provvisoria che è stata adottata per ridurre i rischi è quella di far accedere la mattina gli studenti dal parcheggio al cortile interno, così da evitare che aspettino sul lato della strada. Ma la scuola rappresenta un punto d’aggregazione per l’intero quartiere, poiché in essa si svolgono corsi di musica e sportivi aperti alla cittadinanza, ed è quindi frequentata, più o meno, fino alle 22.
Tatiana Efimova, mamma di un altro studente della Svevo, è stata suo malgrado testimone di ben tre incidenti verificatisi allo stesso attraversamento pedonale, quello non regolato da semafori verso via Baiamonti, tra i quali proprio quello che ha coinvolto l’anziano di cui si diceva. «Pochi giorni fa – racconta Tatiana – ho deciso di accompagnare i bambini assieme alle altre mamme, perché avevamo paura ad andare da sole, e, mentre attraversavo la strada, un bus ha beccato una moto». Almeno in quell’occasione, non ci sono stati feriti gravi. Renato Sirotich è il volontario che, durante l’ingresso e l’uscita degli studenti, presidia proprio l’attraversamento “maledetto”. «Non rispettano assolutamente le regole della strada», afferma. Spesso, aggiunge, gli automobilisti non si fermano nemmeno davanti alla sua paletta: «Pietà zero», assicura.
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