Tre scuole scelgono la settimana corta Le altre nicchiano

A Gorizia lezioni fino al venerdì al Cossar-Da Vinci, al D’Annunzio e al Buonarroti di Monfalcone. L’Apt disponibile a piccoli correttivi
Di Stefano Bizzi
Bumbaca Gorizia 07.07.2010 Voti Cossar - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 07.07.2010 Voti Cossar - Foto di Pierluigi Bumbaca

Nelle scuole superiori dell’Isontino la settimana corta sta lentamente prendendo piede nelle famiglie. Il sondaggio proposto dalla Provincia di Gorizia ha decretato la vittoria del cosiddetto “Tempo cinque” in tre istituti su nove. A Gorizia i genitori degli alunni del “Cossar-Da Vinci” e del “D’Annunzio” hanno manifestato un interesse positivo per il sabato senza lezione, mentre a Monfalcone, a promuovere la proposta, sono state le famiglie del liceo “Buonarroti”.

In linea di massima - dove ha prevalso - il fronte del “no” si è imposto con un’apertura sulla novità. Non sono mancate, infatti, situazioni limite come quella del liceo “Gregorcic”. Nella scuola di via Puccini con lingua d’insegnamento slovena l’equilibrio è stato pressoché totale. A spezzarlo è stato un singolo voto. Al polo “Fabiani-D’Annunzio” il voto contrario del “Fabiani” ha fatto da contraltare a quello favorevole del “D’Annunzio”. A votare è stato però il solo 70,6% delle famiglie del liceo artistico contro il più massiccio 84,7% di quelle del liceo linguistico.

Al polo liceale “Dante Alighieri”, come al polo tecnico “Galileo Galilei”, tre famiglie su quattro si sono, invece, espresse contro il “tempo cinque”. Le lezioni dal lunedì al venerdì con rientri pomeridiani non piacciono neppure al Pertini, al Brignoli-Einaudi-Marconi e al Cankar.

«Per ora – precisa l’assessore provinciale all’Istruzione Ilaria Cecot - siamo in una fase interlocutoria in cui chiediamo solo alle famiglie se c’è interesse o meno. Poi, ad esprimersi, dovranno essere Collegio docenti e Consiglio d’Istituto». «Era importane iniziare – aggiunge la collega all’Edilizia scolastica e ai Trasporti Donatella Gironcoli -. In genere non sono favorevole ai tavoli di lavoro perché ce ne sono tanti e di solito non portano a nulla, ma in questo caso mi pare che stiamo ottenendo dei risultati. Insieme ad Apt ci siamo messi a disposizione delle scuole; senza imposizioni dall’alto. Il ‘Tempo cinque’ non è una scelta di risparmio, ma è un modo per adeguarsi al resto d’Europa. Stiamo aspettando ulteriori dati per capire come utilizzarlo e quanti rientri fare. Entro fine maggio speriamo d’averne di nuovi. Purtroppo non è facile muoverci perché la gara del trasporto pubblico locale regionale non è ancora risolta». Il grande rebus è appunto quello dei trasporti. Il presidente di Apt Paolo Polli offre tutta la disponibilità possibile, ma l’azienda non può stravolgere gli orari e non è in grado di aggiungere corse extra.

«I tecnici stanno approfondendo le richieste – dice -. Le modifiche marginali sono fattibili, quelle sostanziali vanno analizzate. Le corriere sono quelle, non possiamo certo raddoppiarle».

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