Trent’anni fra porti e mari Il decano dei piloti saluta

Passaggio di consegne al vertice della Corporazione del golfo
Cambio al vertice della Corporazione dei piloti portuali del golfo di Trieste. Dopo 30 anni di attività lo storico capopilota Franco Tonelli, decano dei piloti italiani, cede il passo al più giovane capopilota italiano, il 41enne Cristiano Zavattin. In una cerimonia di conferimento che ha avuto tutto il fascino dell’antica marineria, negli uffici della Guardia costiera, alla presenza del comandante della Capitaneria di porto di Trieste, il capitano di vascello Luca Sancilio, e di numerosi ufficiali, nella mattinata di martedì il passaggio di consegne tra il capopilota uscente, il 63enne Tonelli, il più anziano pilota italiano fino al 31 dicembre 2017 (giorno del suo pensionamento), e il più giovane capopilota d’Italia, Cristiano Zavattin, classe 1976.


Dopo gli esiti della tradizionale votazione tra i membri della Corporazione dei piloti del golfo, che raccoglie quelli dei porti di Trieste e di Monfalcone, erano stati scelti tre nominativi. Tra questi aveva ottenuto nettamente la maggioranza proprio Zavattin. La lista di tre nomi era stata poi sottoposta al vaglio dei vertici della Capitaneria di porto di Trieste che dopo un’attenta valutazione delle esperienze, dei titoli e del trascorso lavorativo, hanno proceduto alla nomina di Zavattin. Il quale vanta già una carriera di eccellente livello. Dopo aver conseguito il titolo di capitano di lungo corso come ufficiale di coperta all’Istituto nautico Sebastiano Venier di Venezia, Zavattin ha prestato servizio in Marina militare come ufficiale di complemento per oltre tre anni a bordo della nave “Pantelleria”. Congedatosi nel 1998, ha iniziato la sua carriera in Marina mercantile come ufficiale di coperta. Vincitore nel 2007 del concorso per titoli ed esami, Cristiano Zavattin è entrato a far parte della Corporazione dei piloti di Trieste, con la carica di “aspirante pilota” e nell’anno successivo è stato nominato pilota. Dopo essere stato impegnato in migliaia di interventi, nel 2014 è stato nominato sottocapo pilota, fino ad arrivare ora, appunto, al vertice della Corporazione.


«Quella di Cristiano Zavattin è stata una scelta di altissimo valore per la Corporazione dei piloti di Trieste», ha dichiarato il decano Franco Tonelli. Che ha poi aggiunto: «Siamo di fronte a un giovane di grandissimo valore che vanta un’esperienza importantissima. Nonché capacità e grande preparazione, anche nell’ambito delle più moderne tecnologie utilizzate nel nostro lavoro».


Con alle spalle un lungo percorso pluriennale fra mare e porto, l’uscente Tonelli è tra i più conosciuti e apprezzati piloti italiani. Consulente ed esperto per numerose realtà portuali, ha attraversato nella sua carriera tutti i passaggi che lo hanno portato a essere un fondamentale punto di riferimento nel suo ambito lavorativo. Dopo aver conseguito il titolo di capitano di lungo corso a La Spezia, Franco Tonelli ha intrapreso un’eccellente carriera nella Marina mercantile italiana, andando a ricoprire incarichi di ufficiale di coperta, fino alla nomina di comandante ad appena 30 anni sulla nave “Andrea Merzario”. Nel 1988 l’ingresso nella Corporazione dei piloti del porto di Trieste, dopo aver brillantemente superato il concorso per titoli ed esami, con la successiva nomina nel 2002 a capopilota del porto del capoluogo giuliano e infine nel 2010 la nomina alla più alta carica di capopilota della Corporazione dei piloti del golfo di Trieste che racchiude il porto giuliano e quello di Monfalcone.


«Sono profondamente onorato per questa carica», ha dichiarato il nuovo capopilota Cristiano Zavattin nel corso della cerimonia. «Onorato soprattutto per il testimone passatomi da un predecessore di così grande spessore dal quale ho ricevuto un tesoro di esperienza inestimabile». Al termine della cerimonia di investitura del nuovo capopilota e di saluto dell’uscente, c’è stato il rituale scambio di “crest” tra il comandante della Capitaneria di porto di Trieste, Luca Sancilio, e i vertici della Corporazione. La figura del pilota nautico, sotto il controllo della Capitaneria, riveste nell’ambito di uno scalo commerciale marittimo un rilievo fondamentale, a maggior ragione in un porto in forte crescita come quello di Trieste. Dove a volte bisogna fare i conti anche con le forti raffiche di bora. Il pilota rappresenta in concreto il massimo esperto locale di un porto e coadiuva i comandanti delle navi nelle operazioni di ingresso nello scalo e poi di partenza. La figura del “piloto” è stata ufficialmente istituita a Trieste il 25 aprile del 1774 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, con la promulgazione dell’“Editto politico di navigazione mercantile austriaca”. I comandanti di “bastimento” erano chiamati a “provvedersi di un piloto locale nella navigazione in que’ seni di mare o in quelle imboccature di porti di cui non avessero una pratica cognizione”. Attualmente la Corporazione dei piloti del golfo di Trieste comprende 21 persone, 12 piloti e 9 marinai. I mezzi nautici a loro disposizione sono chiamati “pilotine”, imbarcazioni dotate di dispositivi tecnologici e di sicurezza di altissimo livello, che permettono di affrontare il mare in qualunque situazione, anche tra le più proibitive, e che hanno un valore economico che oltrepassa le centinaia di migliaia di euro.


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