Tribunale, altra tegola trasferito il Procuratore

Caterina Ajello coordinerà il pool di magistrati di Catania che si occupa di minori Palazzo di giustizia senza vertici alla vigilia di un nuovo maxi-processo amianto
Di Roberto Covaz
Bumbaca Gorizia -06.10.2011 Conf stampa Procura Dott Aiello - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia -06.10.2011 Conf stampa Procura Dott Aiello - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Un’altra tegola piomba sulla già traballante funzionalità del Tribunale di Gorizia.

Ieri la quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura ha votato all'unanimità l'assegnazione dell'incarico di procuratore capo per i minorenni di Catania a Caterina Ajello, attuale procuratore a Gorizia. Il posto in Sicilia è vacante dal giugno scorso dopo l'uscita, per pensionamento, del magistrato Agostino Fera. La decisione dovrà passare al vaglio del concerto del ministero della Giustizia e dell'assemblea del Csm.

Ieri in missione in Croazia il procuratore Ajello, attraverso i suoi collaboratori della Procura di Gorizia, ha confermato l’annunciato trasferimento ma ha precisato che non avverrà in tempi brevi.

Ha anticipato che oggi chiarirà la situazione. Sicuramente Ajello resterà a Gorizia fino a mercoledì 30 quando, in Procura, terrà una conferenza stampa per fare il punto sul prosieguo dei processi per le morti a causa dell’amianto dei cantierini di Monfalcone.

Attualmente il Tribunale di Gorizia è sprovvisto del presidente e conta un numero insufficiente di giudici. Di qui le perplessità sulla funzionalità dello stesso. C’è già una scadenza importante: il 5 novembre è a ruolo il maxi-processo bis con 21 imputati di omicidio colposo - sempre dirigenti dell’ex Italcantieri e titolari delle ditte esterne - per la morte di 70 dipendenti del cantiere. Un processo al quale non è stato ancora assegnato un giudice: oggi al tribunale c’è la disponibilità di un unico giudice penale dal momento che i due applicati non resteranno a lungo a Gorizia e il processo durerà almeno un anno. Nei giorni scorsi, a proposito dei timori espressi dall’Associazione esposti amianto sulla regolare prosecuzione dei processi, la stessa Ajello aveva confermato che il pool non verrà smantellato ma continuerà a lavorare. Del resto, di amianto se ne parlerà ancora per anni tanto che settimanalmente arrivano in Procura denunce di decessi causati da malattie professionali legate all’esposizione all’amianto e due inchieste nei prossimi mesi arriveranno dinanzi al giudice dell’udienza preliminare.

Quando le “anime” goriziane della politica e degli avvocati realizzeranno che la portata della tragedia dell’amianto non riguarda solo il Monfalconese ma, paradossalmente (e ci si scusi il cinismo) può diventare un’”opportunità” per rivendicare più giudici, più magistrati e più personale, ebbene, forse, quel giorno cesserà l’estenuante situazione di incertezza che ammorba il nostro malconcio Palazzo di giustizia.

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