Tribunale del malato in lutto: morto Trevisan
Per vent’anni si era battuto per i diritti degli altri. Per contribuire anche a una più efficace e razionale, ma soprattutto più umana, organizzazione del servizio sanitario nazionale. E mercoledì, proprio su un letto d’ospedale, al San Polo di via Galvani, Alberto Trevisan, 65 anni, sposato con Rita e padre di Alessandro, è spirato.
Responsabile e anima, per un ventennio appunto, della sezione locale del Tribunale per i Diritti del Malato, Trevisan da tempo lottava contro una grave malattia. Vi si era opposto con tutte le proprie forze, ma alla fine a nulla era valsa la grande e incrollabile volontà di resistervi. L’improvviso acutizzarsi del male lo ha strappato all’affetto dei suoi cari negli anni in cui avrebbe invece dovuto godere della meritata pensione. Residente a Monfalcone per lungo tempo, da poco l’uomo si era trasferito con la famiglia nella nuova abitazione di San Canzian d’Isonzo. Prima aveva lavorato in porto.
La notizia della sua scomparsa ha destato ampio cordoglio nell’ambito dell’associazionismo locale, dove Trevisan, anche per il ruolo rivestito nel Tribunale per i Diritti del Malato (Tdm), era conosciuto e descritto come una persona «dotata di grande umanità e bontà d’animo». «Sosteneva in ogni occasione - ricorda Luisa Visintin del Tdm - l’importanza nella vita della partecipazione attiva».
Le sezioni dell’Isontino tutto si stringono attorno all’amatissima moglie Rita e al figlio Alessandro porgendo loro le più sentite condoglianze per questa improvvisa scomparsa.
Oggi alle 11 alla basilica di Sant’ Eufemia a Grado si terranno i funerali di Alberto Trevisan. La salma partirà dalla cappella del cimitero dell’Isola. (t.c.)
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