Tributi Inps, da Roma subito un acconto di 200 milioni di euro
Esulta Tondo, ricevuto a Palazzo Chigi: "Così riconoscono un nostro diritto"

Renzo Tondo
ROMA
Un acconto da 200 milioni di euro, circa la metà dell'intera partita delle compartizioni sulle pensioni. Renzo Tondo va a Roma e lo strappa incontrando i piani alti del governo, Silvio Berlusconi in testa.
È un diritto acquisito, quello del Friuli Venezia Giulia, confermato da una sentenza della Corte costituzionale. Forte di queste premesse, la Regione è riuscita a vincere il primo round. C'erano state le parole convinte di Roberto Calderoli, Lorenzo Dellai e Vasco Errani: «Il Friuli Venezia Giulia deve incassare fino all'ultimo euro». Ma c'erano state anche le dichiarazioni al Piccolo del sottosegretario Giuseppe Vegas: «La questione è rinviata al 2011». E invece ecco il colpo d'ala di Tondo e dell'assessore Sandra Savino: missione a Roma, incontri con i ministri Calderoli e Tremonti a margine della presentazione della Finanziaria alle Regioni autonome, colloquio pure con Berlusconi e 200 milioni in cassa. Quei soldi verranno inseriti dal governo nel disegno di legge finanziaria 2010. Si tratta di un acconto dei 4-500 milioni che dovrebbero rappresentare la cifra corrispondente ai sei decimi dei versamenti Irpef da parte dei pensionati Inps residenti nel territorio regionale. «Sono molto soddisfatto - è il commento di Tondo - perché, pur in una situazione critica della finanza pubblica e con il governo impegnato a far uscire il Paese dalla crisi economica, abbiamo ottenuto un risultato positivo sia sul piano delle risorse che delle procedure per dare a un diritto costituzionalmente garantito. Ora la strada è davvero aperta».
Oltre allo stanziamento dei 200 milioni, infatti, è stato trovato anche un accordo su come procedere per dare piena attuazione alla sentenza, vale a dire per saldare il conto. Un tavolo paritetico lavorerà per definire nel dettaglio le risorse che Roma deve ancora versare a Trieste.
«Il risultato raggiunto, per nulla scontato - dice anche l'assessore Savino - ha premiato l'approccio responsabile messo in campo in questi ultimi mesi di colloqui dal presidente Tondo e dalla giunta regionale. Quanto ci resta da incassare? Il calcolo preciso sarà fatto nelle prossime settimane». Immediate le reazioni di soddisfazione del centrodestra. Isidoro Gottardo, coordinatore regionale del Pdl, parla di "risultato straordinario" raggiunto da Tondo, di "ottimo lavoro" della giunta e sottolinea il "rapporto di reale collaborazione" tra Friuli Venezia Giulia e Roma.
«Il patto elettorale Tondo-Berlusconi era tutt'altro che aria fritta - conclude Gottardo - esempi evidenti erano già venuti dal commissariamento per sbloccare le infrastrutture e dal riconoscimento dell'Euroregione».
Applaude l'accordo anche il capogruppo pidiellino Daniele Galasso: «Con questi soldi possiamo avviare la messa in sicurezza della sanità e dei servizi comunale. Ora affronteremo con maggior serenità i gravosi impegni della Finanziaria per rilanciare lo sviluppo di questa regione e dare sostegno ai lavoratori in difficoltà». Il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini ringrazia Tondo ma, soprattutto, il ministro Calderoli: «Il suo intervento su Tremonti è stato decisivo». Vietato però abbassare la guardia perché «la somma che ci spetta varia tra i 400 e i 500 milioni». L'opposizione? Ricorda i suoi meriti in era Illy. Fu il governatore triestino a conquistare quel diritto e Gianfranco Moretton non se ne dimentica: «È una vittoria che sentiamo nostra per la battaglia che abbiamo fatto prima nel farceli riconoscere per legge e poi nel sollecitare costantemente Tondo a pretenderli quando il centrodestra, al contrario, non ci credeva. Speriamo che questo merito ci venga riconosciuto e che si avvalorino tutte le battaglie che stiamo facendo per portare nuovi benefici alla nostra regione». L'ultima stoccata è per Gottardo: «Dovrà riconoscere quante parole inutili ha sprecato solo ed esclusivamente in difesa del proprio orgoglio, del proprio personalismo e di una realtà che il più delle volte conosce male o non conosce affatto».
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