Trieste, alla Comunità ebraica il San giusto d'oro 2018

Targa speciale a liceo Petrarca per la mostra "Razzismo in cattedra"
Un'immagine di tre ragazze sorridenti accompagnata dalla prima pagina de Il Piccolo, datata 3 settembre 1938, che annuncia la cacciata di studenti e insegnanti ebrei dalle scuole: è il manifesto della mostra "Razzismo in cattedra", promossa dal liceo Petrarca di Trieste, e che - come riporta la stampa locale - è saltata dopo che il Comune ha chiesto che l'immagine venisse modificata. La mostra doveva tenersi in una sala comunale. "Il 31 agosto - spiega la dirigente scolastica, Cesira Militello - la referente del progetto viene convocata dall'assessore comunale alla Cultura, Giorgio Rossi, e nel corso dell'incontro le viene chiesto di modificare il manifesto dell'iniziativa. Ho scritto chiedendo dettagli sulle modifiche, ma non ho ricevuto risposta"; quindi "abbiamo rinunciato alla sala". "Sono una persona liberale - replica Rossi - e di fronte alla locandina, in accordo con il sindaco, ho scelto di muovermi con prudenza e memore di tutta una serie di precedenti" relativi ad altri manifesti di eventi..ANSA/US EDITORIAL USE ONLY NO SALES
Un'immagine di tre ragazze sorridenti accompagnata dalla prima pagina de Il Piccolo, datata 3 settembre 1938, che annuncia la cacciata di studenti e insegnanti ebrei dalle scuole: è il manifesto della mostra "Razzismo in cattedra", promossa dal liceo Petrarca di Trieste, e che - come riporta la stampa locale - è saltata dopo che il Comune ha chiesto che l'immagine venisse modificata. La mostra doveva tenersi in una sala comunale. "Il 31 agosto - spiega la dirigente scolastica, Cesira Militello - la referente del progetto viene convocata dall'assessore comunale alla Cultura, Giorgio Rossi, e nel corso dell'incontro le viene chiesto di modificare il manifesto dell'iniziativa. Ho scritto chiedendo dettagli sulle modifiche, ma non ho ricevuto risposta"; quindi "abbiamo rinunciato alla sala". "Sono una persona liberale - replica Rossi - e di fronte alla locandina, in accordo con il sindaco, ho scelto di muovermi con prudenza e memore di tutta una serie di precedenti" relativi ad altri manifesti di eventi..ANSA/US EDITORIAL USE ONLY NO SALES

TRIESTE Va alla Comunità ebraica di Trieste il «San Giusto d'oro 2018», mentre la targa speciale è stata assegnata agli studenti del Liceo Petrarca che hanno realizzato la mostra «Razzismo in cattedra».

Il premio - nato nel 1967 su iniziativa del Gruppo Giuliano Cronisti e giunto alla 52/ma edizione - è organizzato dall'Assostampa Fvg, sindacato unitario dei giornalisti, con la collaborazione del Comune di Trieste e della Fondazione CrTrieste. «Con il premio alla Comunità ebraica - spiega il presidente dell'Assostampa Fvg, Carlo Muscatello - i giornalisti triestini vogliono ricordare e onorare, a ottant'anni dalle vergognose leggi razziali, annunciate da Mussolini il 18 settembre 1938 proprio a Trieste, in piazza Unità, il grande contributo dato nel corso dei secoli dalla Comunità, decimata dopo le leggi razziali, alla crescita culturale ed economica del capoluogo giuliano. Un ricordo che forse arriva in ritardo, ma quanto mai doveroso in un momento storico che purtroppo vede, in Italia e ovunque, diffondersi il razzismo e rinascere l'antisemitismo. Come se la tragica lezione del Novecento non ci avesse insegnato nulla».

«Con la targa ai ragazzi del Petrarca - aggiunge Muscatello - vogliamo invece premiare la sensibilità e l'attenzione per la memoria degli studenti e dei loro insegnanti che hanno realizzato una mostra, che parla del dramma e dei 'sogni spezzatì dei loro coetanei di ottant'anni fa. La mostra, dopo la grande affluenza registrata al Museo Sartorio, verrà ora proposta anche in altre città italiane: ciò dev'essere motivo d'orgoglio per la città». Le scelte di quest'anno - spiega Assostampa in una nota - vogliono anche «ribadire con forza la condanna delle violenze nazifasciste nella città macchiata e ferita dall'unico lager con forno crematorio sorto sul territorio italiano, la Risiera, e respingere le pulsioni razziste e i rigurgiti fascisti incompatibili con i valori costituzionali e l'assetto democratico del Paese».

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