Trieste, altre due auto bruciate nella notte a Poggi Paese: roghi dolosi. E’ caccia al piromane

L’episodio in via Da Ponte. La testimone: «Scoppi e fiamme altissime, sono corsa a spostare la Kia»

Maria Elena Pattaro
I rilievi dei carabinieri nel parcheggio di via Da Ponte Foto Andrea Lasorte
I rilievi dei carabinieri nel parcheggio di via Da Ponte Foto Andrea Lasorte

Altre due auto incendiate nella notte. Continua la scia di roghi dolosi che da settimane turba il sonno dei residenti, soprattutto di chi abita nel rione di Poggi Paese. Tra venerdì e sabato è toccato a una Ford Fiesta e a una Hyundai Tucson parcheggiate in via Lorenzo Da Ponte, accanto al grande complesso residenziale di via Paisiello. «Avevo appena finito di pagarla a rate: mi è costata 30 mila euro – sospira amareggiato Alessandro Lorenzon, proprietario del Tucson, osservando quel che resta del suv –. Non sono nemmeno arrabbiato, mi sento del tutto impotente. Questo piromane va fermato». Una terza macchina, una Kia Picanto nuova di zecca, è stata spostata appena in tempo, un attimo prima che le fiamme la divorassero, trasformandola in un rottame fumante come le altre: «Sono corsa giù, il mio unico pensiero era salvarla. Le fiamme erano altissime, avevano già avvolto le altre due macchine» riferisce Giovanna, ancora scossa.

I casi

Le carcasse della Ford Fiesta e della Hyundai Tucson Foto Lasorte
Le carcasse della Ford Fiesta e della Hyundai Tucson Foto Lasorte

È il terzo caso in una settimana nel raggio di 200 metri. Quarantotto ore prima, nella notte tra mercoledì e giovedì, lo stesso copione era andato in scena in via dei Gravisi: anche in quel caso furono due le auto bruciate. Qualche giorno prima, in via Corelli, era stato incendiato uno scooter. Tre roghi e cinque mezzi inceneriti, con modalità analoghe e sempre alla stessa ora: tra le 3 e le 3.30. Troppi per non sospettare un’unica mano. È caccia al piromane, dunque. Di recente – sebbene la natura dei casi sembri essere diversa – i vigili del fuoco sono intervenuti anche per un’auto a fuoco in un parcheggio a Valmaura e per un’altra in fiamme in piazza Perugino. «Ultimamente i roghi di veicoli avvengono con una frequenza preoccupante» ammette Alberto Maiolo, comandante provinciale dei vigili del fuoco. Carabinieri e polizia stanno unendo le forze e i tasselli per dare un volto e un nome al vandalo incendiario di Poggi Paese. Un piromane che sceglie a caso i propri bersagli: è questa la pista che sta prendendo quota. Al momento è stata accantonata l’ipotesi di vendette e atti intimidatori, almeno per quanto riguarda gli ultimi tre casi. E per orario e modalità sembra assai improbabile che si tratti delle bravate di qualche giovane teppista.

Le testimonianze

Il proprietario del Suv osserva quel che ne rimane Foto Lasorte
Il proprietario del Suv osserva quel che ne rimane Foto Lasorte

Sono da poco passate le 3.20 quando due botti squarciano il silenzio. Giovanna si sveglia di soprassalto: ha il sonno leggero e il suo appartamento dà proprio sul parcheggio. «Ho sentito altri scoppi – racconta –. All’inizio pensavo che qualcuno stesse sparando i petardi avanzati dal Capodanno. Poi però è scattato anche l’allarme di un’auto, così mi sono affacciata a controllare». Il parcheggio era diventato un gigantesco falò. Solo che al posto della legna c’erano le due auto. «La prossima sarebbe stata la mia – racconta la donna –. Ho chiamato subito i vigili del fuoco e ho chiesto ai miei genitori di stare con il mio bimbo perché dovevo correre giù a spostarla». La 42enne è scesa in pigiama, con le chiavi in mano. Ma una volta in cortile il panico ha avuto il sopravvento. «Le fiamme erano altissime – racconta –. Per fortuna in quell’istante sono arrivati i pompieri. Ho dato le chiavi a uno di loro e la macchina è stata messa in salvo».

Incendio soffocato

L’interno della Fiesta Foto Lasorte
L’interno della Fiesta Foto Lasorte

Le due squadre intervenute sono riuscite a soffocare l’incendio prima che si propagasse ai mezzi vicini, mentre i residenti osservavano sconvolti dalle finestre. A Poggi Paese sono intervenute anche diverse pattuglie dell’Arma. «Sono stato svegliato dai carabinieri: mi hanno citofonato alla porta dicendo che la mia auto era stata bruciata. Io non avevo sentito niente. Sono corso giù e l’ho ritrovata così», dice Alessandro Lorenzon indicando il suv ridotto a una carcassa annerita. Finestrini in frantumi, fanali colati dal calore, carrozzeria annerita. Dei sedili sopravvivono soltanto gli scheletri, delle ruote rimangono i cerchioni: un quadro desolante. Stando alle prime ricostruzioni, il rogo potrebbe essere stato appiccato alla Ford e aver poi intaccato il veicolo vicino. Ma saranno gli accertamenti del Nucleo di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco a chiarire la dinamica dell’incendio. Sul posto non sono state trovate tracce evidenti di acceleranti né dell’innesco. Ma non ci sono dubbi sul fatto che sia doloso. Del caso è stato informato il pm di turno, che non ha disposto sequestri. Le vittime hanno già fatto denuncia e avviato l’iter con le rispettive assicurazioni. «Meno male sono coperto dalla polizza» conclude Alessandro, sforzandosi di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ieri mattina i carabinieri sono tornati in via Da Ponte alla ricerca di elementi utili a stringere il cerchio sul piromane. Cercano in particolare telecamere che possano averlo immortalato. Quelle del palazzo, purtroppo, non inquadrano il parcheggio.

 

Residenti preoccupati

Intanto nel rione nessuno vorrebbe più lasciare l’auto per strada. Chi può, la parcheggia nei garage condominiali interni. I meno fortunati si affidano alla provvidenza. «Speriamo che fermino presto il piromane – è l’auspicio comune –. La sera parcheggi l’auto e la mattina dopo te la ritrovi incenerita. Abbiamo avuto anche vandalismi e spaccate sulle auto. Di notte non si dorme più: la prossima volta potrebbe toccare a noi». 

 

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