Trieste, arrivano i big. Tre ministri in tre giorni

La campagna elettorale si accende. Oggi alle 19 comizio di Salvini. Il Pd parte con Franceschini
Matteo Salvini, leader della Lega
Matteo Salvini, leader della Lega

TRIESTE Arrivano. Col fiatone, magari dividendosi tra tre-quattro posti in giornata e rischiando di fare confusione tra Trieste e Forlimpopoli, ma arrivano. I cosiddetti “big”, in una campagna elettorale in cui di “big” sembra esserci solo il disinteresse dei cittadini per la politica, si paracadutano in città in questi ultimi giorni utili.

A bruciare le tappe è stato ieri il Movimento 5 Stelle che, dopo aver già schierato Di Battista, ha fatto arrivare in città uno dei suoi leader emergenti, Luigi Di Maio, che ha partecipato alla protesta contro la Ferriera.

Dario Franceschini con Cosolini, Serracchiani e Rosato
Dario Franceschini con Cosolini, Serracchiani e Rosato

Il Pd, invece, che mai come in questa fase conta su due pezzi da novanta a livello regionale, la vicesegretaria nazionale Debora Serracchiani e il capogruppo alla Camera Ettore Rosato, non si risparmia di sicuro e ha programmato un calendario degno di nota.

Oggi (lunedì) è atteso il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini che alle 11 sarà a Miramare, poi visiterà il Porto vecchio, e infine il Museo Ferroviario, dove potrebbe scapparci un atteso annuncio. Domani (martedì), salvo imprevisti dell’ultima ora, arriva il ministro alla Difesa Pinotti e mercoledì quello della Giustizia Orlando.

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Ma, da quanto assicurano in casa del centrosinistra, la pioggia di ministri e viceministri non è finita. Trieste città solidale schiera già oggi alle 18 in via delle Torri il viceministro all’Economia e segretario nazionale di Scelta civica Enrico Zanetti, ma annuncia pure Andrea Oliviero, Lorenzo Dellai, Valentina Vezzali e, il 3 giugno, quasi simbolicamente, viste le polemiche che tengono banco in città, il ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti.

Il centrodestra, piuttosto blando finora con i big, con l’eccezione della Lega nord che ha già portato il governatore lombardo Roberto Maroni e quello veneto Luca Zaia, mette in campo oggi proprio il leader padano Matteo Salvini e le sue felpe. Arriverà in città dopo un minitour che lo porterà a Pordenone, Cordenons, Latisana e Grado.

Matteo Salvini
Matteo Salvini

Appuntamento sul palco di piazza della Borsa alle 19, dove sarà affiancato da Massimiliano Fedriga e Pierpaolo Roberti. Sulla sua venuta, sin dalla vigilia, polemizza Franco Bandelli di Un’Altra Trieste Popolare: «Un leoncavallino che scimmiotta la Le Pen non può imbrogliare Trieste. La Lega in Friuli Venezia Giulia ha governato con il Pds».

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E ancora: «Salvini è cresciuto a pane e Padania, in un partito profondamente di sinistra: Bossi era iscritto al Pci, Maroni a Democrazia Proletaria. La Lega, solo negli ultimi anni, ha scoperto di essere nazionalista e patriottica».

Toni accesi che fanno capire che forse la campagna elettorale è entrata nel vivo, e nei decisivi quindici giorni decisivi non mancheranno di sicuro colpi di scena e colpi bassi per convincere quella che è ancora la percentuale più alta, e cioè quella degli indecisi.

Per “conquistarli” i candidati e i partiti non lasceranno nulla di intentato. Sicuramente di qui fino al 3 giugno, ultimo giorno utile prima del silenzio elettorale, non mancheranno di farsi vedere in città altri esponenti di spicco nazionali.

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