Trieste: bagno nella Riserva, prime multe da 50 euro

Tolleranza zero con chi sconfina nelle acque protette di Miramare. “Vittime” sette ragazzi: «Finiti lì senza accorgercene»

Iniziano a fioccare le multe per i bagnanti che sconfinano, volenti o nolenti, all'interno dell'area protetta di Miramare. La Capitaneria di porto lancia un appello alla popolazione invitando tutti a rispettare il divieto: «La zona rossa del parco non è accessibile, senza eccezioni. All'inizio dell'estate ci siamo limitati ad allontanare le persone, ma ora abbiamo iniziato ad applicare le sanzioni». I primi sette (e finora gli unici) a ricevere la multa da 50 euro, sono stati dei ragazzi che, nel luglio scorso, da poco avevano finito la stagione degli esami. Giovani che sostengono di essere stati non solo multati, ma anche avvicinati e ripresi con modi e toni quantomeno eccessivi dagli uomini della Guardia costiera che, per sanzionarli, sarebbero ricorsi perfino a rinforzi via terra.

La Capitaneria, che lunedì presenterà i risultati di tutte le sue attività di controllo delle nostre coste, precisa in una nota che l'area marina protetta è tutelata da un decreto ministeriale del 2009, sottolineando che la zona «è oggetto di una attenta e costante vigilanza». Un'attività che rientra nell'operazione di sorveglianza avviata quest'estate: «Nell'alveo dell'operazione denominata Mare Sicuro, che è iniziata il 22 giugno e proseguirà fino al 13 settembre, la cura e l'attenzione nei confronti della riserva si è naturalmente intensificata - scrive la Capitaneria -. Durante le prime settimane estive è stata avviata, da parte degli equipaggi dei mezzi nautici e delle pattuglie a terra, un’azione di informazione relativa soprattutto alla attività di balneazione e di immersione subacquea individuale».

Tutti passatempi normali per i bagnanti ma che nei pressi di Miramare possono portare a conseguenze spiacevoli: «Quelle attività non sono consentite, secondo quanto disposto dagli articoli 13 e 14 del regolamento dell'area marina protetta», dice la Capitaneria. Ed è questo il contesto in cui sono state comminate le prime multe del 2015.

Questa la versione stringata delle forze dell'ordine: «Domenica 19 luglio i militari in servizio in zona hanno accertato che sette persone erano intente a praticare la balneazione nella zona di tutela integrale, sul versante del Porticciolo di Grignano - scrive la Capitaneria -. Naturalmente sono state elevate le dovute sanzioni amministrative che si concretizzano in una misura pecuniaria di 50 euro». Gli stessi uomini della guardia costiera non escludono però che la multa venga ritirata: «In caso di ricorso, l’autorità cui compete decidere sulla bontà dell’attività sanzionatoria è l’ente gestore della riserva ovvero “Wwf Onlus Riserva naturale marina di Miramare”».

I diretti interessati, cinque ragazze e due ragazzi, nel riconoscere la funzione meritoria svolta dal Wwf in questi anni nella salvaguardia della riserva, precisano di essersi trovati involontariamente nel comprensorio protetto, facendo presenti alcune circostanze oggettive che dal loro punto di vista avrebbero dovuto suggerire un’azione diversa – meno drastica - da parte delle autorità.

I giovani raccontano infatti di non aver avuto con sé maschere, pinne o attrezzi per la pesca, a dimostrazione dell'assenza di ogni volontà di nuocere agli animali dell'area. Inoltre, aggiungono, non essendo frequentatori abituali di Grignano, si sono trovati involontariamente all'interno della riserva. Bisogna anche tener a mente che i confini della stessa non sono immediatamente identificabili, spiegano, dicendo che le boe sono ben visibili dal mare ma sono nascoste dal promontorio di Grignano per i bagnanti.

Un'ultima protesta è rivolta ai modi con cui la guardia costiera avrebbe trattato i ragazzi: questi dicono di aver mantenuto in tutta la vicenda una condotta educata, mentre le forze dell’ordine sono giunte dal mare intimando ai trasgressori di uscire immediatamente dall’acqua. In più sono stati chiamati rinforzi da terra per stilare il verbale. Un dispiegamento di mezzi e uomini che ai multati appare eccessivo per la portata dell’infrazione: «Sarebbe bastato un ammonimento», concludono.

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