Trieste fa decollare il turismo d’inverno

Nei primi tre mesi gli arrivi in Friuli Venezia Giulia aumentano del 5,1% grazie al 15,3% in più del capoluogo regionale
Di Elisa Coloni
Lasorte Trieste 25/04/2006 - Turisti
Lasorte Trieste 25/04/2006 - Turisti

TRIESTE. Partenza con il turbo per il turismo regionale nel 2012. Il Friuli Venezia Giulia piace anche d’inverno e acchiappa soprattutto visitatori stranieri. Lo dimostrano i dati del primo trimestre dell’anno caratterizzato da una crescita complessiva del 5,1% negli arrivi e del 4,4% nelle presenze rispetto allo stesso periodo del 2011. Traina il fascino mitteleuropeo “made in Trieste” che, tra gennaio e marzo, ha vissuto un boom di visite, arrivando anche a superare il 34% di presenze in più di viaggiatori stranieri. E funziona pure il segmento business che, tra convegni e incontri d’affari, ha fatto lievitare le prenotazioni degli alberghi.

Valori in crescita

I dati, elaborati da Turismo Fvg e forniti dall’assessorato regionale al Turismo, portano un bel po’ di sereno sul variegato mondo delle vacanze, messo a dura prova da un meteo anomalo che ha guastato a più tranche la festa sulle piste da sci. Ma, nonostante i valori negativi della montagna e il periodo di “letargo” per le spiagge di Grado e Lignano, la fotografia che ne esce è positiva. Merito di città, capoluoghi e perle d’arte che, tra storia, cultura ed enogastronomia, funzionano anche fuori stagione. E merito del segmento business, come spiega l’assessore al Turismo Federica Seganti, «ripreso con buoni risultati nell’ultimo periodo, dopo varie fasi non particolarmente brillanti. Gli alberghi sono stati i più prenotati, perché meglio rispondono alle esigenze di chi si sposta per lavoro e dei turisti di fascia medio-alta».

Boom di stranieri

Il periodo analizzato va dal primo gennaio al 31 marzo 2012. In questi tre mesi gli arrivi in regione sono stati 270.794, di cui 182.408 italiani e 88.386 stranieri. Le presenze hanno toccato quota 810.810 (518.901 italiani e 291.909 stranieri). Questa la fotografia, da cui emerge che, di base, il visitatore tipo in Fvg rimane italiano. Ma, quando si mettono a confronto questi dati con quelli relativi allo stesso periodo del 2011, emerge che, in termini relativi, l’aumento più forte interessa i turisti stranieri. Paragonando i dati con quelli del 2011, infatti, risulta che il Fvg segna un +5,1% negli arrivi, che corrisponde a un incremento di 13.266 persone (6.100 italiani e 7.166 stranieri); gli stranieri sono quindi aumentati dell’8,8% e i connazionali del 3,5%. Simili i numeri relativi al capitolo presenze: il Fvg segna una crescita del 4,4%, conquistato grazie a un +3,7% degli italiani e a un +5,6% degli stranieri; i turisti “guadagnati” rispetto al 2011 sono stati 34.401, di cui 18.779 italiani e 15.622 stranieri.

Trieste “superstar”

A fare la parte del leone è la provincia di Trieste, che nei primi tre mesi dell’anno ha “conquistato” 58.029 arrivi, segnando un +15,3%; gli arrivi di italiani sono stati 39.438 (+12,7%) e 18.591 quelli degli stranieri (+21,3%). Le presenze hanno toccato quota 161.205 (+20,1%), di cui 109.085 italiani (+14,3%) e 52.120 stranieri (+34,5%). Dato interessante, quest’ultimo, che vede impennarsi le presenze (quindi la permanenza) di viaggiatori esteri nel capoluogo regionale. Trieste, dunque, vola e distacca gli altri tre capoluoghi di provincia che, assieme, hanno “fatturato” 101.680 arrivi (71.607 italiani e 30.073 stranieri), con un incremento pari a 2,7% (+14,4% per gli stranieri, mentre gli italiani sono diminuiti dell’1,5%, segnando l’unico dato negativo per il primo trimestre 2012). Gorizia, Udine e Pordenone insieme hanno poi raggiunto le 262.751 presenze (+5,7%), di cui 182.967 italiani (+1,1%) e 79.784 stranieri (+17,8%).

Il marketing acchiappaturisti

Le strategie “acchiappa-turisti” servono. Federica Seganti spiega: «Trieste è la provincia che ha segnato i migliori risultati, sia in città che nei Comuni minori, come dimostrato dalle prenotazioni negli alberghi del territorio. La presenza di stranieri è in costante aumento: oltre ai “tradizionali” tedeschi e austriaci registriamo anche un aumento di inglesi, risultato dell’accresciuto utilizzo del volo Ryanair, fino a qualche tempo fa sottoutilizzato. Stiamo osservando i risultati di una forte campagna di marketing portata avanti soprattutto sul web e con i social network».

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