Trieste, il difficile recupero in mare di una rete da pesca di oltre 2mila metri

La rete probabilmente era stata calata giorni fa per la pesca di rombi e passere in una zona dove la pesca è vietata

Lasorte Trieste 17/06/21 - Capitaneria di Porto, Guardia Costiera
Lasorte Trieste 17/06/21 - Capitaneria di Porto, Guardia Costiera

Una operazione congiunta di Capitaneria di Porto di Trieste e Area Marina Protetta di Miramare con i ricercatori della cooperativa Shoreline, imbarcati sull'unità da pesca "Spaccamari", ha portato all'identificazione e parziale recupero di una rete da pesca del tipo tramaglio di oltre 2000 metri, in nylon intrecciato resistente, con maglia di circa 20 cm, nei pressi dello scarico a mare del depuratore di Servola.

La restante parte della rete, di non identificate dimensioni sarà recuperata nei prossimi giorni. La rete probabilmente era stata calata giorni fa per la pesca di rombi e passere in una zona dove la pesca è vietata.

Ad accorgersi della sua presenza sono stati i ricercatori, impegnati in un monitoraggio ambientale. Immediatamente è stata informata la Capitaneria di Porto di Trieste, che ha inviato la motovedetta CP 564.

Il recupero è stato impegnativo ed è avvenuto nell'arco di alcune ore. Mentre l'operazione era in corso, è sopraggiunta una femmina di delfino, che negli ultimi mesi si è fatta conoscere per le sue esibizioni solitarie nel Golfo di Trieste, da Grignano alle coste istriane.

Il timore è che avvicinandosi troppo alla rete potesse in qualche modo restare impigliata o ferirsi. La decisione di abbandonare l'operazione è stata presa dopo circa 2 km di rete recuperata, con il buio della sera. Inoltre, la rete si era incastrata sul fondale.

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