Trieste, insulti e minacce al vigile “politico”. Indipendentista a rischio processo

TRIESTE Si chiama Giancarlo Biecar, 52 anni, già candidato nelle liste del Fronte per l’indipendenza che fa capo a Giorgio Marchesich. È finito nei guai per aver travolto, dopo averlo urtato con la propria vettura, con una pioggia torrenziale di insulti e minacce, il maresciallo della polizia locale Fulvio Sluga, esponente politico attualmente di Forza Italia.
Si è scatenato in un vero e proprio tornado di insulti all’uomo in divisa: prima ha gli ha detto di tutto e poi ha anche messo il suo pensiero in rete. Motivo: proprio un piccolo incidente che Sluga era venuto a rilevare per lavoro.
Questa volta - appunto - oggetto del contendere non è stata una infatti questione politica. Piuttosto, a scatenare la rabbia di Biecar, è stato un diverbio stradale, scattato alle 21 del 3 gennaio dello scorso anno. Sluga era intervenuto sul luogo di un incidente - in cui era rimasto coinvolto Biecar - in qualità di maresciallo della polizia locale. Dunque come pubblico ufficiale di uno Stato, per dirla come gli indipendentisti, “occupatore”.

Secondo il pm Antonio Miggiani, che ha chiesto il rinvio a giudizio dell’esponente politico del Fronte per l’indipendenza, Biecar si è rivolto a Sluga e a un collega che era con lui, intimando loro, «con tono minaccioso»: «voglio i vostri nomi e grado. Vi denuncio in Procura».
E poi ha anche rinacarato la dose: «Posso arrivare molto in alto. State attenti a quello che fate. Pagherete per questo». Lo ha fatto senza spiegare ovviamente chi sarebbe stato il personaggio «molto in alto» al quale aveva intenzione di rivolgersi per chiedere il suo intervento.
A questo punto, direttamente al maresciallo Sluga, sempre secondo le indagini, ha detto: «Sei finito, sei morto, adesso ho le tue foto e ti sputtano. Ti metto su Facebook».
Poi, non pago, se l’è presa con il collega di Sluga ipotizzando che a causa dell’urto provocato da Biecar stesso si sarebbe dato malato. «Ecco qui - ha detto - un altro che vuole andare in malattia. Non ti ho neanche sfiorato».
Poi, dalle parole roventi, Biecar è passato ai fatti. Ha mantenuto la sua promessa e sul profilo Facebook «Charlie Metrò», riconducibile secondo la Procura proprio a lui, ha postato qualche frase non proprio gentile nei confronti di Sluga. Ha scritto: «Non dovete più preoccuparvi delle multe, a Trieste l’ultima tendenza dei vigili urbani è quella di buttarsi addosso alle auto quasi ferme. Questo per incassare i soldi dell’assicurazione e mettersi poi in infortunio sul lavoro».
E ancora, riferendosi espressamente a Sluga, ha scritto: «L’agente della polizia locale che si fa chiamare Gordon perché pensa di essere il giustiziere nei film di Batman. Ci vuole una perizia psichiatrica per questo acerrimo nemico del Tlt».
Da qui - inevitabile - la querela sporta dal maresciallo della polizia locale. E ora l’esponente indipendentista si trova davanti al gip al quale il pm Miggiani ha chiesto di disporre il rinvio a giudizio. L’udienza davanti al giudice Patriarchi, rinviata giovedì scorso, è stata fissata per il prossimo 17 novembre. Biecar è difeso dall’avvocato Edoardo Longo. Sluga è assistito dall’avvocato Alberto Polacco, che si accinge a depositare la costituzione di parte civile.
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