Trieste, nasce la polizia locale del supercomune

TRIESTE Slitta al primo gennaio il passaggio del personale della polizia locale di Trieste all'Uti giuliana. La fusione imminente avrebbe portato i vigili triestini a entrare per primi in un ente che, viste le defezioni degli altri enti locali, sarebbe stato formato in principio da un ircocervo Trieste-Sgonico.
I 260 membri dell'organico degli storici "tubi" triestini si sarebbero trovati quindi a confluire in un ente in cui la controparte dell'altipiano non aveva nulla da mettere. Ieri però un lungo confronto fra le sigle sindacali e l'assessore comunale al personale Roberto Treu ha posticipato la questione, portando alla firma di un accordo (al momento unico in regione) che regola il passaggio del personale e posticipa al 2017 il trasloco dei vigili. A firmarlo Cgil, Cisl e Uil, contraria invece Ugl che ha lasciato il tavolo.
«In assenza di un accordo quadro a livello regionale - ha commentato Treu - possiamo dire di aver fatto un lavoro pionieristico che probabilmente farà scuola anche nel resto del Fvg». I sindacati parlano di «cambiamento di panorama» per la costituzione del nuovo ente: «La Cgil Fp con Angelo Giglio, la Cisl Fp con Walter Giani, la Uil Fpl con Christian Schiraldi, la Cisal con Marino Kermac, hanno continuato a contrattare con l'amministrazione ed oggi (ieri ndr) si sono fatte promotrici di una proposta che è stata accolta favorevolmente dall'assessore Treu e che cambia il panorama dinamico della costituzione dell'Uti giuliana».
Il posticipo del passaggio, spiegano le sigle, apre un nuovo spazio di trattativa: «In questo lasso di tempo avremo ogni opportunità di mettere a punto tutte le questioni pendenti, contrattuali e non, anche la produttività, tramite tavoli che sono stati già calendarizzati a maggio».
Questo il commento di Giani (Cisl): «Sono convinto che a livello sindacale sia stato fatto un ottimo lavoro, ottenendo il massimo risultato al momento possibile: spero lo condivideranno anche i lavoratori». Anche il protocollo d'intesa, spiega, va a tutelare giuridicamente ed economicamente il personale coinvolto: «Il testo è talmente piaciuto che probabilmente verrà preso ad esempio per tutte le altre Uti del Friuli Venezia Giulia».
Dice Treu: «La data del 1°gennaio ci darà tempo di lavorare. Ma l'altro filone importante sono le tutele dei lavoratori: i dipendenti delle Uti godranno delle stesse condizioni che avevano nel Comune di provenienza. Nel caso di problemi da questo punto di vista avranno il diritto di ritornare all'ente originario senza problemi».
Duro invece il commento del segretario di Ugl Fulvio Sluga che parla di «opacità» dell'amministrazione nella gestione del passaggio: «L'Uti giuliana nasce come scatola vuota: un insieme teorico di due o più comuni (cinque al massimo, essendosi ritirata Muggia) troppo piccoli per esercitare, in forma associata o meno, le funzioni loro demandate dallo statuto».
In tale struttura, aggiunge, «viene trapiantato ex lege un corpo di polizia locale già oggi in conclamate difficoltà organizzative per un cronica carenza di personale che dovrà gestire un territorio molto più ampio di quello per il quale già oggi non ha numeri a sufficienza».
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