Trieste, Jack non ce l’ha fatta: «Donati i suoi organi»

Dichiarato morto ieri il sedicenne vittima dell’incidente in viale Miramare di dodici giorni fa. I genitori: «Grazie a lui altre persone potranno sorridere»

TRIESTE «Già domattina (oggi 1° marzo, ndr) un suo polmone farà respirare un’altra persona. I suoi organi daranno vita ad altre persone». A parlare è Fredrik Benvenuti, padre di Jack, il 16enne morto ieri mattina dopo dodici giorni dal terribile incidente in moto in viale Miramare, di cui era stato vittima lo scorso 16 febbraio. La tremenda notizia, dopo che gli ultimi esami clinici avevano annientato ogni speranza, è stata diffusa dai genitori del giovane.

La mamma Silvana e il papà Fredrik, distrutti dal dolore, hanno vegliato il loro ragazzo in attesa di trovare la forza e il coraggio di prendere la decisione più sofferta che possa mai essere chiesta a un genitore. Jack Benvenuti, giovane motociclista, sportivo, solare, ottimo studente dell’International School di Trieste, «è stato dichiarato morto ieri mattina alle 9, tutti i suoi organi saranno donati», ha detto il padre del ragazzo.

«Un figlio magnifico. Un destino infausto, inutile e terribile, che ci ha tolto il fiato», aggiunge Fredrik Benvenuti con accanto Silvana. La profonda sofferenza, nelle parole che descrivono l’amato figlio scomparso. Poi il racconto dei giorni che li hanno visti in veglia incessante accanto al loro ragazzo. I familiari, gli amici, i compagni di scuola. Decine e decine di persone che si sono alternate nelle visite al reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cattinara, dove il ragazzo era ricoverato dal giorno dell’incidente. Sabato aveva ripreso a respirare autonomamente. Per i genitori una nuova speranza. Il sogno riacceso di rivederlo sorridere, correre, vivere la sua vita, realizzare le sue aspirazioni. Poi il buio è calato ieri con il sipario pesante di un ultimo esame clinico che ha segnato la fine di ogni sogno.

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Silvano Trieste 22018-02-16 Incidente moto Viale Miramare


«Ci hanno comunicato dal reparto dov’è ricoverato che l’ennesimo encefalogramma non aveva avuto l’esito che speravamo. Siamo distrutti ma vogliamo che questo terribile evento non sia del tutto vano. Gli organi di Jack saranno donati. Come avrebbe voluto lui. Che ha un cuore grande e colmo d’amore per i suoi cari e per gli altri», aggiunge Fredrik Benvenuti per poi continuare: «Avrebbe voluto diventare un grandissimo preparatore atletico, per far stare bene gli altri. Così ci diceva. Voleva attraverso lo sport che tutti fossero felici e stessero bene. Lascerà un vuoto enorme. Ma questa gravissima perdita non sarà vana. La donazione dei suoi organi ci dà una briciola di conforto nel mare della nostra pena. Sapere che già da domani mattina (oggi, ndr) un suo polmone permetterà di respirare a un’altra persona lascia nei nostri cuori un barlume di luce. I suoi organi faranno vivere, sorridere, respirare, palpitare altre persone. Jack ne sarebbe stato felice. Come genitori ci sentiamo di sollecitare tutti coloro che si trovassero a vivere quello che ci è capitato, di dare il consenso per la donazione degli organi dei propri cari. Un gesto di vita che restituisce un po’ di forza in tragedie che non dovrebbero mai capitare».

«Come genitori, vogliamo ringraziare i soccorritori del nostro Jack – aggiunge ancora il padre del giovane –: i sanitari dell’ambulanza e dell’automedica che hanno soccorso nostro figlio in un modo esemplare. Facendo di tutto per salvargli la vita, portandolo poi in ospedale in tempo record. Ringraziamo inoltre dal profondo del cuore, tutti gli operatori, gli infermieri e i medici dei reparti di terapia intensiva, neurologia e neurochirurgia dell’ospedale di Cattinara. Sono stati dei veri e propri angeli con nostro figlio. Sentivamo ogni giorno tutto il cuore che mettevano nel loro lavoro per il nostro Jack. Li abbracciamo uno a uno con immenso affetto», ha infine concluso Fredrick Benvenuti.

Il terribile incidente, dal quale Jack Benvenuti non si è più risvegliato, era accaduto intorno alle 20.30 dello scorso 16 febbraio. Il teatro dello schianto, la curva del “Piccolo Mondo” su viale Miramare, subito dopo il cavalcavia di Barcola. La perdita di controllo della sua Cagiva Mito 125 all’origine del tremendo incidente che non aveva visto altri veicoli coinvolti. Malgrado il tempestivo intervento di un’automedica e un’ambulanza del 118 e l’immediato ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cattinara, dopo dodici giorni ogni speranza purtroppo si è dissolta ieri.

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