Trieste, la “grana” dell’eredità di 18 scuole e 7.500 studenti

La chiusura della Provincia affida al Comune la gestione degli istituti superiori. Il passaggio deve avvenire a ottobre
Palazzo Galatti, sede della Provincia
Palazzo Galatti, sede della Provincia

TRIESTE Ci sono eredità ed eredità. Quella che il Comune riceverà dalla Provincia in fase di dismissione è senza dubbio ingombrante. La parte più spinosa riguarda l’edilizia scolastica che, a partire dal primo ottobre, vedrà confluire nelle competenze comunali la gestione di 24 edifici per un totale di circa 7.500 studenti, 18 istituti superiori e un bacino di lavori, in cantiere o in fase di progettazione, per diversi milioni di euro. Un passaggio di testimone molto delicato, ed è per questo che il prossimo 13 aprile si terrà il primo tavolo tecnico tra il Comune e la Provincia incaricato di stabilire le modalità del trasferimento.

Una fase complessa Commenta l’assessore provinciale a Bilancio e Finanze, Patrimonio, Edilizia Scolastica, Personale Mariella De Francesco: «Il Comune si appresta a prendere in gestione un insieme di edifici molto diversi tra loro. Alcuni risalgono all’Ottocento, altri sono degli anni Sessanta-Settanta. Paradossalmente i secondi sono quelli più impegnativi dal punto di vista della manutenzione».

Di certo la sfida per l’amministrazione e gli uffici del Comune sarà quella di gestire un genere di scuola, la superiore secondaria, che fino a ora non era mai stata di loro pertinenza. Gli studenti sono più grandi e ciò comporta non poche differenze: «Non è come avere a che fare con un asilo o con le elementari - esemplifica l’assessore provinciale -. Noi dobbiamo comprare banchi ogni anno, tanto per fare un esempio. Non perché ci sia vandalismo, ma perché con i ragazzi di quella età il materiale si usura oggettivamente prima».

Tutte peculiarità che soltanto un’esperienza pluridecennale, come quella accumulata dalla Provincia, consente di maneggiare. Il personale provinciale passerà in forza al Comune solo in parte, in tutto cinque persone, e i tavoli tecnici dei prossimi mesi cercheranno di porre rimedio al “gap” di conoscenze.

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Palazzo Galatti, sede della Provincia di trieste

Stop alle gare Il dirigente dell’area servizi tecnici della Provincia, Paolo Stolfo, fa scorrere il dito sulla lunga lista dei lavori che l’ente ha avviato sulle scuole. Alcuni sono già in cantiere e si concluderanno entro l’estate, altri passeranno al Comune e altri ancora sono in fase di progettazione. «La nostra idea - spiega Stolfo - è di non bandire gare che non possano essere concluse con contratto entro il 30 settembre. Questo per evitare che il fascicolo aperto passi a un Comune che non sa ancora bene come gestirlo».

Lavori in corso Ma quali e quanti sono i cantieri in corso? Non pochi. Per esempio c’è il rifacimento dei serramenti di via Corsi (Carducci-Dante) per 500mila euro. C’è poi il rinnovo del tetto del Nautico per un totale di due milioni e mezzo circa (per gli interni saranno necessari cantieri per una cifra equivalente, per cui la palla passerà al Comune).

C’è la scala antincendio del Da Vinci per 310mila euro. Ancora, ci sono i laboratori del Max Fabiani per circa 200mila euro. Buona parte di questi, inclusi altri piccoli lavori, si concluderanno entro l’estate: soltanto i serramenti del Carducci-Dante saranno pronti dopo il passaggio al Comune.

La progettazione Altra cosa sono i progetti. Lavori per cui la copertura economica è già stata trovata e che difficilmente il Comune deciderà di sospendere. La lista è lunga. L’abbattimento delle barriere architettoniche del Galilei in via Battisti costerà un milione e 140mila euro. In fase di progetto preliminare c’è il rifacimento degli infissi del lato sud del Nordio: un milione di euro. In progettazione troviamo poi la messa a norma antincendio dell’immobile delle scuole slovene in strada di Guardiella: 370mila euro.

Il sistema di condizionamento e ricambio dell’aria del Tartini vale invece un milione e mezzo. Le nuove aule e la messa in sicurezza antincendio del Volta sono in progettazione per un primo lotto da 870mila euro. Una storia a parte è infine quella dell’immobile di piazzale Canestrini in cui fra il 2017 e il 2018 dovrebbero trasferirsi gli istituti di lingua slovena Stefan e Ziga Zois: «Sono previsti lavori per cinque milioni e mezzo tutti finanziati - spiega De Francesco - . Li stiamo gestendo in convenzione con il provveditorato alle opere pubbliche di Trieste». Il primo lotto, per la parte esterna dell’edificio, è stato affidato e dovrebbe partire in aprile.

Le nuove responsabilità Si tratta insomma di un patrimonio e una mole di lavoro imponenti di cui il Comune dovrà farsi “protettore”: «Finora la Regione ha convogliato fondi su strutture più recenti, il che ha creato un divario con gli istituti del Friuli, in media più nuovi - conclude De Francesco -. Penso ad esempio ai finanziamenti per le riqualificazioni energetiche. Trieste dovrà far sentire la propria voce anche in questo campo».

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