“Trieste LaBora”, bottega di creatività

In via del Sale 4/A, nel cuore di Cavana, da oggi c’è una bottega davvero speciale: dentro vi si trovano tanti oggetti frutto della creatività e del lavoro svolto quotidianamente nelle diverse strutture per la disabilità presenti in città, gestite dal Comune in convenzione con il privato sociale. Inaugurata ieri, “Trieste LaBora” vuole essere una bottega nell’antica accezione del termine: uno spazio dalla duplice valenza, composto da un ambiente deputato alla vendita con annesso un laboratorio artigianale dove si potrà assistere dal vivo alla creazione di oggetti di vario genere, dalle ceramiche ai mosaici, dai saponi profumati alle borse in tessuto.
Il progetto, parte dei Piani di Zona 2010, ha richiesto alcuni anni per la realizzazione: già due estati fa, passando per via del Sale, si notavano gruppetti di ragazzi al lavoro per risistemare lo spazio che ora ospita quello che è stato definito «laboratorio permanente di oggetti artistici e gadget su Trieste». Tantissime le associazioni coinvolte, dalle Acli alla Caritas, dal C’Entro Lybra Campanelle all’Associazione italiana Sclerosi multipla, dalla Comunità di San Martino al Campo all’Anffas. E per il taglio del nastro davanti alla bottega si sono radunate una settantina di persone: c’erano i rappresentanti delle istituzioni, sindaco compreso, tanti operatori che lavorano nell’ambito del sociale e una moltitudine di artisti, felici di vedere i frutti del proprio lavoro esposti in bella mostra sugli scaffali di Trieste LaBora. Appesi ai muri mosaici e quadri, specchi e cornici, oggetti da cucina declinati in piccole opere d’arte e in vetrina un'incredibile varietà di pesci, in legno, in stoffa, in ceramica, pensati come gadget per la Barcolana.
«Siamo davvero contenti che questo progetto, previsto dai Piani di zona, si sia finalmente concretato in un laboratorio permanente dove ci sarà la possibilità di vedere e acquistare gli oggetti prodotti nei tanti centri diurni per le persone con disabilità presenti nel nostro territorio – commenta l’assessore comunale alle Politiche sociali Laura Famulari -. Questo progetto dimostra la volontà dell’amministrazione comunale di creare politiche alternative destinate alle persone con disabilità: all’interno di questa struttura potremo anche inserire delle persone in borsa lavoro».
«Questa esposizione permanente – aggiunge il vicesindaco Fabiana Martini - renderà finalmente visibile un’attività in cui crediamo molto. Speriamo che questa bottega diventi non solo luogo d’esposizione e di lavoro, ma anche d’incontro e di dibattito per tutti i cittadini». «In un tempo difficile come quello che stiamo vivendo – dice Erica Mastrociani, presidente di Acli Trieste – questo progetto che si realizza riaccende la speranza. Riunisce un gruppo di associazioni che vengono da storie diverse, ma che sono accomunate dalla volontà di operare nella nostra società per un’integrazione vera. Il fatto di lavorare assieme, società civile e istituzioni, è un segnale importante e significativo del percorso che vogliamo intraprendere come città».
Giulia Basso
Riproduzione riservata © Il Piccolo