Trieste: morì investito, 800mila euro alla famiglia

Maxi risarcimento ai parenti del muratore travolto in Costiera da un’anziana che non si era fermata dopo lo schianto
Zelfie Berisha, la moglie del muratore investito in Costiera
Zelfie Berisha, la moglie del muratore investito in Costiera

TRIESTE. Sette anni dopo il tragico incidente è stato disposto il risarcimento: quasi 800mila euro. Questo il valore “assicurativo” della vita di Naim Berisha, il muratore kosovaro che era stato travolto in Costiera il 19 settembre 2008. La sentenza del giudice civile Riccardo Merluzzi è stata depositata nei giorni scorsi. A pagare la somma senza dubbio rilevante sarà nei prossimi giorni la compagnia assicurativa UnipolSai per conto di Silvia Blasina, 78 anni, la donna che alla guida della sua Fiesta dopo aver investito il muratore kosovaro - scambiandolo per un ramo, così aveva detto - era andata tranquillamente a fare la spesa alle latterie Carsiche, all’epoca nello spazio ora occupato dalle Coop a Duino. «Non me ne sono accorta», aveva detto.

Uccise un uomo con l'auto senza fermarsi: assolta

Ma torniamo alla pronuncia del giudice Merluzzi. Nella sentenza civile ha sostanzialmente accolto le richieste dell’avvocato Fabio Campanella, il legale che, da subito dopo l’incidente, assiste la famiglia del muratore kosovaro. In sostanza è stato riconosciuto un indennizzo alla moglie e al figlio della vittima. Ma anche ai genitori e ai fratelli di Naim Berihsa. In totale appunto 800mila euro. Anche in forza della sentenza penale che porta la data del 2 marzo 2011: per quanto accaduto Silvia Blasina era stata condannata a 14 mesi di carcere con i benefici e assolta per l’omissione di soccorso. La corte d’Appello, alla quale si erano rivolti i difensori, gli avvocati Marco Fazzini e Alessandro Carbone, ha poi confermato la sentenza.

Naim Berisha aveva 27 anni. Quel pomeriggio era fermo al bordo della strada e stava discutendo con un motociclista con il quale si era «toccato» durante il percorso alla guida della sua Golf. Tutto era accaduto in pochi istanti. La Fiesta condotta da Silvia Blasina lo aveva centrato in pieno e aveva proseguito la sua corsa. Successivamente la donna era stata arrestata dalla polizia a Duino dove aveva appena fatto la spesa. Secondo i rilievi della polstrada, che nel corso delle indagini, all’epoca coordinate dal pm Giuseppe Lombardi, era tornata più volte sul luogo dell'incidente per chiarire ogni possibile dubbio, la Fiesta era andata dritta. Aveva centrato l’uomo proseguendo regolarmente sulla sua corsia di marcia.

Investito, anni per il risarcimento
Naim Berisha

Sull’asfalto non era stato trovato infatti nessun segno di frenata. Dopo l’urto la conducente non aveva accennato a nessun tipo di manovra: il corpo di Berisha era volato a una decina di metri, e la Fiesta, col parabrezza sfondato sul lato destro, aveva appunto proseguito. Al momento dell’arresto, la donna, aveva appunto dichiarato di non essersi accorta di nulla. Poi si era sentita male ed era stata accompagnata da un’ambulanza all’ospedale di Cattinara. Dove per un paio di giorni era stata piantonata dalla polizia.

«Naim è stato ucciso, neanche fosse stato un cane. È stato abbandonato sul ciglio della strada e chi lo ha investito se n’è andato a fare la spesa. Chiedo giustizia. Chi ha fatto tutto questo deve essere punito, deve pagare», aveva detto la moglie del kosovaro, Zelfie Berisha, 28 anni.

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