Trieste. "Niente calzoni corti": la scuola lascia fuori trenta studenti. Interviene la polizia
Il preside dell'Istituto Nautico in una circolare della scuola invitava gli allievi a indossare un abbigliamento adeguato durante le lezioni. I ragazzi lo hanno sfidato due volte: prima presentandosi in calzoni corti, poi chiamando la polizia per entrare a scuola

Non sono stati fatti entrare a scuola perché avevano i calzoni estivi alla zuava, a mezza gamba. E' successo ieri mattina all'istituto tecnico Nautico di piazza Hortis dove il bidello, Francesco Parisi, su precise indicazioni del preside, Raffaele Marchione, non ha permesso l'accesso ad una trentina di studenti che stavano entrando in classe con maglietta maniche corte, calzoni appena sotto al ginocchio e scarpe da ginnastica. «Nessuno di noi portava infradito o pantaloncini corti - spiegano i ragazzi - il provvedimento ci è sembrato esagerato e abbiamo deciso di chiamare la polizia. Abbiamo informato la Digos e segnalato il fatto anche al Provveditorato agli Studi.
Gli agenti di polizia giunti all'istituto superiore intitolato a Tommaso di Savoia Duca di Genova hanno raggiunto un compromesso con i dirigenti dell'istituto: «Sono andati a parlare con il vicepreside e poi ci hanno riferito che per entrare avemmo dovuto lasciare le nostre generalità al bidello - riferiscono i ragazzi - rassicurandoci del fatto che non avremmo subito ripercussioni. Perché allora dovevamo lasciare il nostro nome e cognome?» Gli unici ad aver accettato il compromesso fornendo in portineria nome e cognome, sono stati otto studenti che dovevano affrontare la prova pre-esame per la qualifica della terza classe iniziata, con parecchio ritardo visto l'inconveniente.
Il provvedimento adottato ieri dal preside del Nautico è stato preceduto da una circolare fatta passare di classe in classe il 16 maggio scorso: «Con l'approssimarsi della bella stagione - si leggeva nella nota sottoscritta da Marchione - si invitano allieve ed allievi dell'istituto ad indossare un abbigliamento adeguato durante le lezioni. Non saranno accolti studenti con abbigliamento da spiaggia (spalle scoperte, pantaloni corti o a mezza gamba)». Gli allievi del Nautico sono in gran parte ragazzi. Difficile vedere di conseguenza studentesse con pance all'aria, magliette attillate o gonne troppo corte. «La riforma della scuola prevede che il voto in condotta faccia media con le altre materie - precisano gli studenti - e temiamo che chi ha lasciato il nome all'entrata pur di entrare venga penalizzato. Per molti di noi mancano 20 giorni all'esame di maturità». Nel corso della mattinata una decina di alunni ai quali era stato vietato l'accesso si sono intrattenuti con un insegnante con libri e quaderni aperti in piazza Hortis. «Non rilascio dichiarazioni- ha riferito il professore - stiamo chiacchierando e non sto facendo lezione...» Ma gli altri studenti lasciati fuori da scuola non hanno dubbi: «Stanno ripassando con un loro insegnante».
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