Trieste, orari ridotti al cimitero per la guerra alle zanzare

TRIESTE Il Comune di Trieste dichiara guerra alla zanzara-tigre. Una guerra senza quartiere, tant’è che sarà condotta principalmente nel comprensorio cimiteriale di Sant’Anna ed ex Militare.
La guerra alle zanzare, soprattutto alla temibile “Aedes albopictus” (denominazione scientifica della “tigre”), è stata decisa da un’ordinanza firmata il 6 febbraio dal sindaco Dipiazza, in quanto autorità locale competente per alcune materie attinenti alla pubblica igiene.
In seguito alla campagna di disinfestazione che sarà condotta da metà marzo fino a metà ottobre, nello stesso periodo gli orari di accesso ai cimiteri subiranno una modifica: ogni giovedì di ogni settimana l’ingresso sarà posticipato dalle 7 alle 8 di mattina.
A meno che le «avverse condizioni climatiche» non ostacolino o non riducano l’efficacia delle operazioni di bonifica. Con la determina dirigenziale 3945/2016 il servizio Ambiente&Energia municipale ha incaricato la monfalconese Urania srl di debellare le zanzare, in particolare quelle del tipo “tigre”.
Triplice la motivazione che ha spinto il sindaco all’intervento risanatore: meno zanzare, migliore qualità della vita per la cittadinanza, limitare il rischio di malattie di cui l’odiosa zanzara-tigre è possibile vettore. Dove s’annida il nenico? Generalmente depone le uova in piccoli contenitori nei quali c’è un po’ di acqua: situazioni ricorrenti nei camposanti.
I primi avvistamenti della “tigre” in Italia datano agli inizi degli anni ’90 e avvennero a Genova in una partita di pneumatici usati provenienti dagli Stati Uniti. L’ordinanza di Dipiazza cita una casistica delle patologie provocabili dalle punture dell’insetto: “dengue”, “chikungunya”, filariosi (questa riguarda soprattutto cani e gatti). Le prime due malattie, come si evince dall’esotica grafia, sono di origine tropicale.
Il “dengue” si manifesta con febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari; in percentuali molto basse arriva a causare febbri emorragiche con choc circolatori, che possono determinare esiti inauspicabili. L’altra malattia citata, la “chikungunya”, provocò addirittura una epidemia nel 2007 in Romagna, a Castiglione, non lontano da Cervia: allora furono 130 i casi accertati.
La disinfestazione, con la relativa modifica degli orari al giovedì, partecipa a un più generale livello di attenzione dell’amministrazione verso la cura e la manutenzione cimiteriale. Di recente due importanti, quanto diversi, provvedimenti hanno interessato l’ampia area dei camposanti triestini.
Innanzitutto il varo del preliminare generale per riqualificare e risanare il colonnato monumentale di Sant’Anna sottende un investimento complessivo di 1 milione 250 mila euro articolati su tre lotti. Più recentemente un’ordinanza ha informato che è stata avviata la procedura per la decadenza di 260 tombe di famiglie, che risultano in stato di abbandono e non constano sull’esistenza di superstiti. Tra queste sepolture molte quelle di valore artistico. E sono più di duecento le richieste per tombe di famiglia.
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