Trieste, parla l'uomo aggredito dal cinghiale: «Lo sogno di notte, ora voglio il porto d’armi»

Bruno Zerial, il pensionato aggredito nella sua casa a Longera assieme al suo cane poi deceduto, rivive l’incubo: «L’ho colpito con una mazza solo per tentare di difendere il mio cane Billi»
Bruno Zerial. 73 anni, nel letto d'ospedale dove è stato ricoverato dopo l'attacco da parte di un cinghiale
Bruno Zerial. 73 anni, nel letto d'ospedale dove è stato ricoverato dopo l'attacco da parte di un cinghiale

TRIESTE «Quando esco dall’ospedale mi faccio il porto d’armi, perché è impossibile vivere tranquilli. Te li trovi in casa e rischi la vita... Se ne vedo un altro la prossima volta sparo». Bruno Zerial, 73 anni, è ricoverato a Cattinara. Se l’è vista brutta lunedì nel suo giardino di Longera: un cinghiale gli è piombato addosso, azzannandogli le gambe. Ha quattro ferite vicino al ginocchio. Una a pochi centimetri dall’inguine: «Ha quasi toccato l’osso». Garze alle mani e un dolore all’altezza dello sterno, dove il muso dell’animale lo ha colpito per scaraventarlo a terra. L’uomo ha perso sangue e ora è sottoposto a terapie, compreso il vaccino dell’antirabbica. La ferocia di quella bestia è un pensiero che lo fa ancora tremare: «Ho gli incubi, non riesco a dormire, sono scosso». Non è semplice ricostruire quei dieci minuti di lotta feroce tra lui, l’animale e il cane, un pastore di Ciarplanina, che non ce la fatta. Perché il cinghiale gli si è avventato contro? «Perché l’ho colpito con una mazza visto che stava uccidendo il mio Billi... Io ho solo cercato di salvare il cane».

Signor Zerial, cosa è accaduto precisamente l’altra mattina?
Erano circa le sei e mezzo quando mia moglie mi ha chiamato per avvertirmi che c’era un cinghiale in giardino. Il cane non si era ancora accorto di nulla perché stava in veranda. Sono subito uscito con una grossa mazza in mano che tengo sempre pronta. Billi mi ha seguito come fa sempre. Lui sta sempre con me. Quando ha visto il cinghiale è saltato sulla macchina, si è avvicinato e ha iniziato a ringhiargli. Il cinghiale a quel punto gli è andato contro per attaccarlo. E io, per salvare il cane, ho colpito più volte il cinghiale con la mazza. È stato in quel momento che ha mollato Billi, ormai ferito, e si è girato per saltarmi addosso.

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La moglie di Bruno Zerial, l'uomo aggredito dal cinghiale, mostra il luogo dell'aggressione (Lasorte)

L’ha buttata a terra?
Mi è venuto addosso e sono caduto. Lo avevo sopra e con le zanne mi ha infilzato le gambe, per poco non mi ha preso l’inguine. Mi ha preso anche la mano.

A quel punto cosa ha fatto?
Mi sono divincolato cercando di tener lontano il muso dalla mia faccia e con una forza che non pensavo di avere sono riuscito a prendergli la testa e scaraventarlo via da me. Il cane, quindi, lo ha preso per il collo. Intanto sono accorsi i vicini che hanno cercato di fare confusione per mandare via il cinghiale. Ma questo lo ha fatto imbufalire ancora di più, tanto che a un certo punto quella bestia ha provato ad attaccare pure loro, solo che c’era un muretto di mezzo.

E il cane?
Il cane aveva preso il cinghiale per il collo ma era molto ferito dalla lotta e si era spostato... Poi il cinghiale ha cercato di uscire ma si è trovato davanti mio figlio che gli ha dato due colpi con la pala. Quindi è riuscito a saltare oltre il muro, tentando di avventarsi contro i vicini, ma ha sfondato i recinti ed è sparito.

Come si sente ora?
Ho perso molto sangue, ho cinque ferite alle gambe e dolore ai piedi perché avevo l’animale sopra di me. Mi fa male anche lì dello sterno dove il cinghiale mi ha colpito con il muso per buttarmi a terra. Ho avuto molta paura, tremo ancora, di notte ho gli incubi. Per fortuna in ambulanza sono riusciti a fermare l’emorragia. Ora qui in ospedale mi disinfettano le ferite e mi danno antibiotici e non so ancora se dovrò fare le trasfusioni. Comunque non ho febbre, quindi non dovrei avere infezioni. Non riesco però né ad alzare una gamba né a camminare.

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La moglie di Bruno Zerial, l'uomo aggredito dal cinghiale, mostra il luogo dell'aggressione (Lasorte)

Probabilmente lei ha sbagliato a colpire il cinghiale con quella mazza. Questo ha innervosito ancor di più l’animale che quindi si è avventato su di lei.
Sì, certamente. Ma dovevo salvare il mio cane che stava combattendo contro quel cinghiale. Se non avessi dovuto salvare il cane, non avrei preso a mazzate l’animale. Non avrei agito così. L’ho fatto per salvare Billi.

Ma perché, quando ha visto il cinghiale in giardino, si è portato fuori il cane?
Perché sul momento non ci ho pensato e Billi è uscito con me, come fa sempre. Visto che lui è sempre con me, mi segue in qualunque posto vado. E nella concitazione del momento, quando sono andato a vedere in giardino, non ci ho ragionato su. Non ho pensato di tenerlo fermo in casa.

Cosa farà quando si riprenderà?
Chiederò il porto d’armi per difesa personale.

Crede che sia la cosa migliore?
Ho due pastini e una vigna, tutto recintato. Ma sono due anni che non raccolgo più nulla perché i cinghiali divorano e spaccano tutto. A chi devo presentare il conto? Chi mi paga della sofferenza per aver perso il cane e del rischio che ho corso? Io non mi fermo perché a Longera non c’è sicurezza. Non possiamo andare in campagna con serenità, senza correre il pericolo di trovarci davanti a un cinghiale. Qualcuno deve prendere provvedimenti. Io quando torno a casa, se vedo uno di quegli animali nella mia proprietà, gli sparo.

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