«Trieste? Poche sale e non tutte all’altezza»

Brizzi (Fabbri): «È stata premiata la qualità». Terzoli (Ariston): «A vincere ormai è l’intrattenimento»

Trieste va meno “in cine” (copyright Tullio Kezich). Il Biglietto d’oro vinto dal multisala The Space Cinema delle Torri d’Europa non deve trarre in inganno. Il 102.mo posto in Italia per numero di sale cinematografiche ogni 100mila abitanti, certificato dall’ultima indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, è l’altra faccia della stessa medaglia. Nel 1956 c’erano qualcosa come 35 cinematografi, nel 1989 il numero era già sceso a 11. Oggi, con l’avvento del digitale, ne sono rimasti otto, tre dei quali multisala. E molte di queste 15 sale, alcune formato autobus (microscopiche), sono spesso vuote. Nel 2013 si è scongiurata la chiusura dello storico Ariston d’essai (meno purtroppo l’arena estiva che dovrebbe riaprire nell’estate 2015), ma si è anche registrata l’apertura ex novo di una sala in centro storico. Una rarità assoluta di questi tempi: il cinema dei Fabbri, che vive in coabitazione con il teatro. Cento posti a sedere. Uno spazio nuovo per il cinema invisibile in lingua originale del circuito indipendente. Una sala unica. In Italia si contano sulle dita delle mani.

«Noi siamo in crescita. Rispetto al 2013 abbia conquistato spettatori con una programmazione alternativa. Facciamo vedere film che nessuno altrimenti vedrebbe. Ma ci vuole tempo», spiega il gestore Isidoro Brizzi, storico proiezionista e collezionista di rarità cinematografiche. «A Trieste in realtà non mancano le sale come riporta il Sole 24 Ore. Il problema è che non tutte sono di qualità» attacca Daniele Terzoli, presidente della Cappella Underground che da un anno gestisce l’Ariston di viale Romolo Gessi. «Un anno di gestione dell’Ariston ci ha regalato risultati a volte incoraggianti e in altri casi ci ha lasciati perplessi. Bisogna tener conto che siamo nell’anno del passaggio al digitale. La realtà è che il cinema interessa sempre di meno e che realtà come The Space vincono grazie all’intrattenimento con dirette dell’opera, i concerti, gli extra, le grandi mostre», aggiunge.

«Sono felicissimo del Biglietto d’oro di The Space. La gente va alle Torri perché cerca la qualità e la professionalità. Le sale sono curate, hanno schermi grandi e le proiezioni sono impeccabili. Bisogna avere sempre più attenzione per il pubblico. Poi c’è la programmazione di The Space che al cinema tradizionale aggiunge le dirette live, gli eventi, le mostre d’arte» continua Brizzi. «Nessuna invidia, insomma. Il Cinema dei Fabbri, del resto, non è in concorrenza con The Space, ma è uno spazio aggiuntivo». Dal 20 dicembre le proiezioni dei Fabbri saranno precedute dal corto «Trieste al cinema... le sale degli anni d'oro del cinema triestino», realizzato da Brizzi. Alla cassa inoltre sarà in vendita un poster numerato (100 pezzi) con rappresentate quasi tutte le sale triestine. Quanto Trieste “’ndava in cine”. (fa.do.)

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