Trieste, rissa in Coppa Trieste. Due squadre lasciano

TRIESTE Il fallo, la reazione e il campo da gioco che si trasforma in un campo di battaglia. Sono intervenuti i carabinieri lo scorso 7 aprile in una partita di calcio a sette. Non è affatto il primo episodio. Sotto accusa finisce la Coppa Trieste, lo storico torneo che, fin dagli anni Sessanta, appassiona ogni anno centinaia di sportivi.
Ma che ultimamente, stando a varie testimonianze, sta inanellando episodi di violenza. Gli stessi arbitri preferiscono tenersi alla larga. Non è solo la foga agonistica a scaldare gli animi: le partitelle amatoriali, per alcuni, diventano occasione di scontri.

Due squadre, proprio per questi motivi, hanno appena deciso di abbandonare il torneo. L’ultimo caso risale al 7 aprile. Il Bar Terzo Tempo sfida Trieste Costruzioni. È il girone di serie A che, assieme alla B, conta su oltre 600 tesserati, molti anche di origine straniera. Serbi, kosovari, rumeni e colombiani, soprattutto. La partita si gioca a Borgo San Sergio: il ventottenne Mario Tutone del Bar Terzo Tempo entra male sui piedi di uno della Trieste Costruzioni, dove giocano ragazzi delle minoranza slovena.
«Una scivolata un po’ dura», racconta. Due minuti dopo è calcio d’angolo ed è ancora lui a scontrarsi con un avversario. Il quale non la prende bene, pensa a una provocazione. I due si fronteggiano a muso duro. Poi parte un pugno, Mario finisce a terra e il portiere della “Costruzioni” si fa tutto il campo per rifilare al giovane un ulteriore pugno da dietro. Dalla panchina si alza un altro e corre a sferrare calci sul ventottenne che è steso. È rissa, qualcuno chiama i carabinieri.

Tutone non sporgerà denuncia, la prende “sportivamente”. Ma è la seconda volta che gli capita. Chissà perché si chiedono in molti. «Assurdo che accada ciò in una partita amatoriale», osserva lui, che - a sentire un po’ in giro - forse un esame di coscienza se lo dovrebbe fare. Il Bar Terzo Tempo e Brada Impex decidono di togliersi dalla Coppa Trieste.
«Un mese fa Mario era già stato aggredito da un’altra squadra, il Bar Perseo - rende noto il dirigente del Brada Impex Antonio Morgante - anche in quella occasione Tutone era stato preso a calci e pugni, gli avevano rotto un dente ed erano arrivate le forze dell’ordine. A seguito di questi fatti e per garantire l’incolumità fisica dei giocatori la mia squadra, presieduta da Dino De Panfilis, e Bar Terzo Tempo del presidente Lucio Pecorari, hanno scelto di chiudere con la Coppa Trieste. Spero che la nostra decisione - conclude Morgante - faccia riflettere. Auspichiamo inoltre che la Coppa Trieste possa tornare ai fasti del passato e agli inderogabili valori di correttezza, sportività e sano divertimento che devono contraddistinguere le iniziative di carattere amatoriale».
Così Pecorari che dalla sua pagina Facebook accusa «un crescendo di episodi violenti» nel torneo. Claudio Saccari, presidente provinciale del Csen, che coordina l’organizzazione del trofeo, assicura di aver fatto tutti gli sforzi necessari per arginare i violenti. «A gennaio, in seguito al primo caso, siamo intervenuti sul regolamento introducendo la radiazione per chi è squalificato a tempo per episodi del genere. Certo - rileva - ci siamo chiesti se la causa possa essere il fattore etnico, ma forse il vero motivo sono i rancori tra singoli».
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