Trieste, il rito della croce dei greco-ortodossi lanciata in mare

A mezzogiorno del 6 gennaio sul molo Audace con le autorità religiose: rappresenta il battesimo di Gesù per la Festa dell’Epifania

Ugo Salvini
Il rito greco ortodosso sul molo Audace nel 2024 foto Andrea Lasorte
Il rito greco ortodosso sul molo Audace nel 2024 foto Andrea Lasorte

La comunità greco ortodossa si appresta a vivere, lunedì 6 gennaio in città, uno degli appuntamenti più importanti dell’anno sotto il profilo religioso, l’Epifania del Signore, nota anche come Festa dell’Epifania o Santa Teofania e commemora il Battesimo di Gesù nelle acque del Giordano. Si tratta del momento in cui Gesù adulto viene manifestato come Figlio di Dio dalla voce del Padre e dalla colomba dello Spirito Santo. La data della festa è il 6 gennaio per le Chiese che seguono il calendario gregoriano e il 19 per quelle che invece adottano il calendario giuliano. Il termine “Epifanìa” era già utilizzato dagli antichi greci per indicare l’azione o la manifestazione di una divinità.

Evento alle 10

L’evento più rilevante è in programma alle 10, nella chiesa di San Nicolò dei greci, in piazza Tommaso, dove sarà celebrato il Pontificale della divina liturgia, presieduto dall’Arcivescovo ortodosso d’Italia, Polykarpos, assistito dall’archimandrita Gregorio Miliaris. A mezzogiorno, se le condizioni atmosferiche lo permetteranno, ci sarà la tradizionale e suggestiva benedizione delle Acque dal molo Audace. Secondo la secolare prassi di questo evento, i fedeli, concluso il Pontificale in chiesa, raggiungono il molo Audace in processione, guidati dall’arcivescovo e dall’archimandrita. Il senso della cerimonia consiste nella preghiera che la chiesa greco ortodossa rivolge a Dio affinché egli discenda sull’acqua la potenza dello Spirito santo, rinnovando nei fedeli la grazia del battesimo e comunicando doni spirituali a quanti vi partecipano.

Lancio della croce in mare

Una volta effettuata la benedizione, c’è il momento più suggestivo: il lancio della santa croce in mare. Subito dopo i volontari che si sono preparati per l’appuntamento si tuffano per recuperare la croce e riportarla alle autorità religiose presenti, ottenendo così un particolare merito. «Per la nostra comunità religiosa – spiega padre Miliaris – il rito dell’Epifania costituisce uno dei momenti più importanti di tutto l’anno e la fase dedicata al lancio e al recupero della Croce rappresenta sempre un elemento di notevole rilievo». Ogni anno infatti c’è una speciale preparazione da parte di chi è intenzionato a tuffarsi per recuperare la croce. Talvolta la cerimonia si è svolta in un clima molto rigido, ma non sono mai mancati i volontari pronti a sfidare il freddo pur di ottenere, in virtù del loro gesto, una particolare benedizione. Al termine i fedeli torneranno come sempre nella loro chiesa per gli ultimi atti del rituale dell’Epifania.

 

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