Trieste sul lettino dell’analista

«Ultimamente sono aumentati i pazienti che vengono colti da attacchi di panico e dalle ansie causate dalla crisi»

di Laura Tonero
Ansia, insicurezza generata dalla crisi economica, incertezza nel futuro, crisi sentimentali, rapporti difficili tra genitori e figli o più semplicemente senso di insoddisfazione.


Ogni giorno centinaia di triestini affrontano le loro paure sdraiandosi sul lettino di uno psicoanalista. In aumento i pazienti più giovani, resi fragili da una città che offre pochi sbocchi professionali, come pure quelli più anziani smarriti di fronte ad una perdita del loro ruolo sociale.


Trieste è una città che più di altre alimenta certe ansie. "L'assenza di prospettive attanaglia i triestini - osserva lo psicoterapeuta Mauro Cauzer - e ultimamente noto un maggior numero di persone colpite da attacchi di panico: una sindrome che non si registrava nelle generazioni passate e dovuta a strutture di personalità deficitarie, fragili come la carta velina, dovute alle carenze nel rapporto tra madre e bambino: non ci sono le fondamenta".


E il professionista attacca direttamente i genitori. Soprattutto a quelli della Trieste bene, quelli che "pagano lo psicologo perché gli metta a posto il figlio - afferma Cauzer - o che credono di essere puri, di non avere problemi pensando che il malato, in famiglia, sia il figlio. Devono rinunciare al consumismo, educarli alla sensibilità: mancano i valori".


Spunta così il ritratto degli adolescenti ciondolanti nelle zone di ritrovo di Trieste: piazza Oberdan, il Viale, piazza Goldoni. "Quei ragazzi sono soli, - precisa Cauzer - per loro l'aggregazione è aspettare che il tempo passi bevendo birra".


Analizzando i casi che di giorno in giorno si susseguono negli studi degli psicoanalisti di Trieste, emerge una società priva di valori: "Il permissivismo permette ai figli di non avere dei confini, - avverte Cauzer - l'adolescente può tutto ciò che vuole e questo rafforza il senso di onnipotenza che porta al non rispetto delle regole e alla devianza continua".


In aumento anche i triestini che soffrono da "Money disorder", il malessere originato dalla crisi finanziaria. La paura da recessione non paralizza così solo i consumi ma investe la psiche e influenza i comportamenti: "Presentano ansia, temono la perdita del denaro - avvisa lo psicoanalista - evidenziano insicurezze, paure, insonnia".


A Trieste dallo psicologo si va più che dal pediatra. "Siamo la città con la più alta concentrazione di anziani, - precisa Cauzer , operativo anche nell' associazione di ricerca e di studi sull'invecchiamento Aris - c'è un istituto di ricerca come il Burlo ma non uno che studi gli anziani". C'è un aumento di persone che, superata una certa età, spinte da un calo della propria autostima, chiedono aiuto. "Nei pensionati c'è una perdita del ruolo sociale - rileva - temono la perdita della vigoria fisica e delle capacità cognitive».

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