Trieste, test del dna sulle feci non raccolte di Fido

Il Comune ricorre alle analisi scientifiche per inchiodare i padroni incivili che lasciano sui marciapiedi le deiezioni
Una coppia a passeggio con due cani
Una coppia a passeggio con due cani

TRIESTE Qualcuno dice che porta fortuna. Ma tutti, si può capire, la evitano. Quando riescono: perché, come noto, a Trieste molte vie sono un vero percorso ad ostacoli. Pestare una cacca di Fido, ahimè, è un continuo pericolo dagli effetti spiacevoli. Ne sa qualcosa chi si è trovato a entrare in ufficio, o in automobile, con una scappa zozza e maleodorante.

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Fido e padrone attratti dalle bontà esposte in vetrina (foto Lasorte)

Nel capoluogo giuliano, città che conta ben 21mila cani (Milano, che ha dimensioni nemmeno paragonabili, ne ha 80 mila), è un vero problema, che sta assumendo livelli ingestibili, con ovvie conseguenze sul piano dell’igiene e del decoro pubblico. È sufficiente fare due passi in centro e in periferia per rendersene conto.

Il Comune, che si è a lungo interrogato su quali contromisure mettere in atto, adesso ha detto basta e ha deciso di dichiarare guerra gli incivili. Sul serio e con una misura innovativa, mai sperimentata finora: risalire al padrone attraverso la deiezione, per recapitagli una multa. Questione di fiuto? Non proprio.

Il metodo è assolutamente scientifico e prevede la raccolta delle feci, che spetterà agli agenti della polizia municipale o alla guardia ambientale del Comune, poi l’analisi in laboratorio e il controllo incrociato con un prelievo ematico del cane. In questo modo sarà possibile identificare il proprietario e mandargli la sanzione. L’esame verrà fatto sul dna.

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Va da sé che il Comune dovrà organizzare una massiccia operazione di prelievi di sangue o forse semplicemente di saliva. I padroni, se il progetto andrà effettivamente in porto, riceveranno una lettera degli uffici municipali che chiederà di mettersi in regola con i prelievi in Azienda sanitaria. Per il registro, sarà sufficiente utilizzare l’iscrizione all’anagrafe canina, obbligatoria per tutti.

«È un progetto che intendiamo portare avanti nei prossimi mesi perché una soluzione e un modo per contrastare l’inciviltà va trovato», spiega la vicesindaco Fabiana Martini. Un deterrente, che scoraggerà i maleducati, secondo le previsioni. Anche perché le sanzioni saranno alzate, e di molto, così da coprire i costi che l’amministrazione sosterrà per il nuovo sistema. Un sistema che si preannuncia non a spot, ma con controlli che garantiranno una certa metodica e frequenza.

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«Il vero tema - osserva Martini - è l’inciviltà e la mancanza di sensibilità dei proprietari. Probabilmente non pochi, visto quello che si vede in giro. Se tutti si comportassero bene - riflette l’esponente della giunta Cosolini - non ci sarebbero problemi. Di randagi, infatti, a Trieste non ce ne sono. Quindi è chiaro che la responsabilità è tutta dei padroni».

Il Comune ha ripreso un’idea lanciata da una società inglese, attuata in Italia un anno fa soltanto a Napoli, sempre in via sperimentale, in un quartiere della città. «Ricordo - evidenzia la vicesindaco - che non è soltanto una questione di degrado urbano, ma pure un rischio sanitario per gli stessi animali». Per attivare il progetto il Municipio intende accordarsi con il servizio veterinario dell’Azienda sanitaria, alla quale spetterà le analisi in laboratorio. Di pari passo il Comune lancerà una fitta campagna di sensibilizzazione con affissioni e spot pubblicitari.

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«Il nostro obiettivo è spingere i cittadini a comportarsi civilmente, quindi dobbiamo trovare le modalità più opportune per raggiungere questo intento. Le lamentele di sono - aggiunge - anche di chi ha visto gente che utilizza il sacchetto per la raccolta, ma poi lo infila sotto le automobili parcheggiate», puntualizza Martini.

«Con l’idea della multa a casa forse qualcuno ci penserà due volte prima di lasciare il marciapiede sporco. Il progetto è alla nostra attenzione, insieme ad altre iniziative che possano rendere la città più decorosa e vivibile. Devo dire - rileva ancora la vicesindaco - che quanto hanno testato a Napoli è effettivamente interessante e va considerato, verificando l’andamento del test, l’attuabilità a Trieste e tutte le problematiche di tipo organizzativo con l’Azienda sanitaria e l’anagrafe canina».

L’attuale sanzione per chi viene sorpreso ad abbandonare le deiezioni canine su marciapiedi, strade e piazze ammonta a 250 euro. La violazione rientra nello stresso Regolamento comunale sulla gestione dei rifiuti urbani. Come detto, l’assessorato competente intende inasprire le multe.

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