Trieste Trasporti, Cosolini cambia i 4 manager del Pdl

Longo, Patuanelli, Torbianelli (Pd) e Zagabria (Comunisti italiani) nel nuovo Cda Ma l’investitura che fa più rumore è quella di Marchetto alla presidenza di Tcd
Di Piero Rauber
Lasorte Trieste 13/07/11 - Piazza Unità, Presentazione Autobus Trieste Trasporti
Lasorte Trieste 13/07/11 - Piazza Unità, Presentazione Autobus Trieste Trasporti

Via le quattro teste del Pdl, metà indicate dai berluscones e metà dagli ex An, che hanno gestito Trieste Trasporti. E dentro una del Pd, una dell’ala comunista, più una terza e una quarta senza bandiere esplicite. Sono due teste tecniche. D’area, evidentemente. In quota Cosolini, per banalizzare.

E spoil system sia, dunque. Silenzioso, certo, e senza il ricorso al saccheggio, il centrosinistra comincia insomma a prendersi il controllo delle partecipate comunali. Le cooptazioni in AcegasAps (nate dal caso Romanelli) non sono state che un antipasto.

Con Trieste Trasporti - il cui Cda di durata biennale decade con l’assemblea dei soci di primavera - inizia infatti la stagione dei cambi veri e propri. Ieri l’assemblea dei soci Amt Srl - la holding di cui proprio il Comune di Trieste è proprietario all’87% e che detiene a sua volta il 60% di Trieste Trasporti - ne ha indicato i quattro membri che gli spettano per statuto tra i sette membri complessivi del Cda (gli altri tre sono di nomina privata). Il primo è Giovanni Longo, storico braccio destro del professor Camus e presidente in pectore del Cda di Trieste Trasporti che verrà. Associato di Trasporti a Ingegneria e moblity manager dell’ateneo, il professor Longo è uno dei due tecnici senza bandiera. L’altro è Gianfranco Patuanelli, già dirigente sindacale (della Cisl) e presidente dell’Areran ai tempi in cui Cosolini era assessore regionale al Lavoro. La quaterna si chiude con Giuliana Zagabria, ingegnere civile e insegnante, e Vittorio Torbianelli, associato in Economia applicata ad Architettura. Loro una bandiera la sventolano: lei è segretario dei Comunisti italiani, lui uomo dichiarato del Pd.

I quattro di Cosolini prenderanno il posto dei quattro di Dipiazza: il presidente Dario Fischer, il vice Fulvio Sluga, eppoi Luciano Sampietro e Pierpaolo Vallon. Il primo e il terzo in quota ex Fi, il secondo e il quarto ex An. «Su proposta dell’assessore Omero - si legge in una nota del Comune - nella prossima assemblea dei soci di Trieste Trasporti verranno determinati i compensi per gli amministratori in misura ridotta di circa il 30%». Il presidente, grosso modo, passerà da quasi tremila a una cifra vicina ai duemila euro netti al mese, il vice da 1.400 a un millino, e i consiglieri, all’incirca, da 700 a 500.

Ma nel giorno in cui cambia pagina la Spa dei trasporti, le malizie galoppano per due nomine, anzi in realtà una, di portata minore. Da ieri infatti il nuovo Cda di Tcd annovera come membri di nomina municipale Bruno Savino ed Enrico Marchetto, quest’ultimo nuovo presidente al posto del dirigente interno Lorenzo Bandelli, che resta invece ad. «Il compenso per il presidente è di circa 6.500 lordi annui - si legge nella nota del Comune - per effetto anche della riduzione sui compensi decisa dall’assemblea. Entrambi vantano un curriculum di alto valore. Savino, già membro del Direttivo di Confindustria è stato direttore commerciale della Stock Spirits Group nonché responsabile della direzione dei Sistemi informativi della Stock Spa. Marchetto è project manager e social media strategist presso la Noiza.com», nonché «professore a contratto in Sociologia dei consumi presso lo Iulm di Milano». Il fatto è che Marchetto, con Enrico Maria Milic, è stato anche stratega della campagna elettorale via web di Cosolini. «Il sindaco avrà sicuramente scelto il nuovo presidente di Tcd valutando solamente le competenze professionali del professor Marchetto», così il grillino Paolo Menis. «Cosolini - fa eco Piero Camber dal Pdl - è uomo leale e riconoscente». «Marchetto - chiude sempre dal Pdl Paolo Rovis - era lo stesso professionista indicato per fare il consulente facebook. Il sindaco promise che avrebbe cercato qualcuno in Tcd che lo sapesse fare. Eccolo qui, ne è il presidente. È coerenza». Eppure, obietta qualcuno tra le file del centrosinistra, Marchetto è stato sì consulente web di Cosolini, ma risulta esserlo pure della Lega Nord...

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