Trieste, Trieste Trasporti assume venti autisti

In palio contratti definitivi e a tempo. Tra i requisiti richiesti un’altezza sopra il metro e sessanta e un peso sotto i 115 kg

TRIESTE La Trieste Trasporti assume venti autisti. Le procedure di selezione, appena iniziate, permetteranno di creare una graduatoria di candidati da cui attingere per assicurare il turn over con i dipendenti per i quali sono state aperte le procedure di pensionamento. L’elenco avrà una validità di un anno.

I contratti previsti sono sia a tempo determinato sia indeterminato con orario full time e part time, a seconda delle necessità aziendali. I requisiti, come si legge dal bando pubblicato online sul sito internet della società, sono di carattere anagrafico e professionale.

La partecipazione alle prove, estesa naturalmente tanto agli uomini quanto alle donne, è innanzitutto riservata agli under 45 con in mano almeno un diploma di scuola media inferiore o di pari validità.

È inoltre indispensabile possedere la cittadinanza dell’Unione europea o di uno Stato non membro, ma con regolare titolo di soggiorno in Italia che consenta l’esercizio dell’attività lavorativa.

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Come qualsiasi concorso, viene precisato ancora nel bando, si deve godere dei diritti civili e politici e non avere condanne penali a carico. Non è ammesso chi ha alle spalle provvedimenti disciplinari con l’azienda.

Un occhio di riguardo pure alle caratteristiche fisiche dei candidati: la Trieste Trasporti cerca personale «dotato di sana e robusta costituzione fisica, con un’altezza compresa tra il metro e sessanta e i due metri». Attenzione pure alla bilancia: non si può pesare più di 115 chili. Aspetto, questo, che la società si premurerà di accertare durante le visite mediche post concorso.

Fin qui la parte generale. Ecco invece le competenze tecniche obbligatorie: i candidati che si stanno sottoponendo alle procedure di selezione sono dotati della patente di guida di categoria D e della “C.Q.C.”, la carta di qualificazione del conducente in Italia, vale a dire il certificato riconosciuto a chi svolge attività professionali legate all’autotrasporto.

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Tuttavia, puntualizza il bando, «qualora il candidato all’atto della domanda non fosse in possesso della patente richiesta, potrà sostenere le prove con il relativo foglio rosa e, in caso di superamento delle stesse e del conseguimento dell’idoneità, dovrà acquisire la D e la C.Q.C. entro la data dell’eventuale assunzione».

Stabilite pure le modalità di ingaggio: i candidati sono sottoposti ad alcune prove ad hoc che comprendono un test a risposta multipla sul Codice della strada e di cultura generale, un test psicoattitudinale, una prova di guida e un colloquio conoscitivo.

Nella formazione della graduatoria, vengono assegnati anche alcuni punteggi aggiuntivi per titoli. In particolare per la patente (2 punti), per chi può vantare un diploma di scuola professionale meccanica o elettronica (2) e il diploma di scuola media superiore (3).

L’inquadramento contrattuale, compreso quello prettamente economico, è quello applicato abitualmente a chi opera nel settore: l’assunzione potrà essere a tempo determinato/indeterminato, con orario full-time o part-time: “Operatore di esercizio, del vigente CCNL Autoferrotranvieri”.

In questi ultimi tre anni la Trieste Trasporti (che conta su un totale di 814 addetti, tra cui 601 conducenti) ha assunto complessivamente 71 persone; 25 quelli previsti per il 2017. A giugno, tra i nuovi ingressi, sono entrati anche 6 giovani laureati, in forza soprattutto ai settori amministrativi e commerciali.

«Di questi tempi, con la crisi che c’è in giro, assumere venti dipendenti non è semplice - osserva il presidente della società, Piergiorgio Luccarini - mi pare quindi veramente un buon successo.

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Per questo motivo la notizia di questa selezione va accolta con molta soddisfazione, visto che si dà un lavoro sicuro a venti persone, che poi possono significare anche venti famiglie.

Noi cerchiamo di sostituire subito chi va in pensione, anche in previsione dei prossimi mesi, in modo da non rimanere scoperti come servizio. Chi va in quiescenza lo fa con diverse tempistiche, quindi le uscite sono perlopiù a scaglioni di cinque e sei a seconda dell’anzianità».

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