Trieste, un Fazioli gran coda in dono dalla Provincia

“Fazioli gran coda. Modello F278. Grande potenza sonora, eccezionale equilibrio bassi, acuti, ampia estensione dinamica e ricchezza di armonici. Classico strumento per grandi sale da concerto e per studi di registrazione; per uso solistico e con grandi orchestre. Peso: 530 chilogrammi. Tavola armonica realizzata con abete rosso della Val di Fiemme. Valore 85.680 euro”. È il pianoforte arrivato in dono per Natale alla Fondazione Teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste dalla Provincia di Trieste che si appresa a chiudere i battenti. In realtà il Fazioli era già in possesso al Teatro Verdi dal 8 agosto 2007 attraverso un contratto di comodato gratuito della durata di 20 anni rinnovabile. Sarebbe scaduto nel 2027. Solo che la Provincia, per scelte dell’amministrazione regionale, cessa come ente. E così la Fondazione del Verdi si trova inaspettatamente ad arricchire il suo patrimonio di altro Fazioli gran coda (oltre a quello già in suo possesso). Un regalo inaspettato. La delibera della giunta provinciale è del 10 dicembre scorso. Il pianoforte era stato acquistato dalla Provincia di Trieste nell’aprile 2007 per 71.232 euro (nel frattempo si è rivalutato di quasi 14mila euro). Un strumento prezioso. Il pianista Michele Campanella, artista ufficiale Yamaka, ha suonato con uno dei due Fazioli gran coda del Verdi il 18 e 19 settembre scorsi per la stagione sinfonica del teatro lirico. In programma il terzo concerto di Beethoven (sul podio Ryusuke Numajiri).
«Siamo davvero grati alla Provincia di Trieste - spiega Stefano Pace, sovrintendente della Fondazione - che conferma anche in questo caso la propria vocazione e sensibilità per la vita culturale cittadina per la preziosa donazione del pianoforte Fazioli, da anni posizionato nel Ridotto del Teatro. Presto avremo modo di ringraziare la presidente Maria Teresa Bassa Poropat, per questa decisione che suggella una lunga tradizione di vicinanza tra le due istituzioni, con una piccola cerimonia con cui celebreremo la donazione, un passaggio di proprietà davvero importante per il nostro Teatro». Ma non solo. «Sarà anche l'occasione - aggiunge Pace - in cui dedicheremo uno spazio, la saletta dove si svolgono gli incontri e le conferenze stampa, alla memoria del maestro Paolo Vero (il maestro del coro del Verdi prematuramente scomparso nel luglio scorso, ndr)». (fa.do.)
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