Triestina acquistata dal controverso trevigiano Favarato

Arriva una fideiussione da 500mila euro, Pontrelli cede le quote e il Tribunale dà l'ok: scongiurato il fallimento. Fiato sospeso sul nuovo proprietario, già presidente della Union Quinto (Promozione): ha trascorsi agitati e attualmente sconta sei mesi d''inibizione
Silvano Favarato
Silvano Favarato

TRIESTE La Triestina, o meglio l'Unione 2012, ha un nuovo proprietario. Si tratta dell'imprenditore trevigiano Silvano Favarato, presidente della società calcistica Union Quinto che milita nel campionato di Promozione (il dirigente, tra l'altro, è fresco di condanna a sei mesi di inibizione).

La Triestina all’ultimo atto in Tribunale
Le maglie della Triestina appese allo stadio Rocco

La notizia arriva dal Tribunale di Trieste, dove si è svolta l'udienza che avrebbe potuto portare i rossoalabardati a un nuovo fallimento. Invece è spuntata una fideiussione da 500mila euro (annunciata, verrà depositata formalmente martedì 15 dicembre, atto da compiere entro le 13 pena lo stop a tutta l'operazione e - a quel punto - sarebbe inevitabile il crac) con la quale Favarato si impegna a saldare tutti i "buchi" lasciati dalla gestione di Marco Pontrelli. Quest'ultimo cede le sue quote ed esce (almeno in apparenza) di scena.

Svanite come neve al sole le varie asserite cordate di costruttori romani, cugini d'Australia, imprenditori di vario genere che lo stesso Pontrelli e una miriade di altri lobbysti avevano a più riprese dato per solide e affidabili.

Triestina, 5 anni da incubo tra cordate e vane promesse
La maglietta scrostata della Triestina campeggia allo stadio Rocco: il simbolo dello stato dei rossoalabardati (foto Lasorte)

C'è da dire, senza alcun  pregiudizio, per carità, che il curriculum sfoggiato dal neo-proprietario è tutt'altro che tranquillizzante per le sorti rossoalabardate. Favarato ha alle spalle un'agitatissima gestione dell'Union Quinto, con beghe con il locale Comune per la gestione dello stadio, annunci roboanti sulle ambizioni sportive della società (che ha disputato anche un campionato di Serie D) e seguenti retrocessioni e penalizzazioni, voci su presunti danarosi soci turchi mai appalesatisi. Nonché cause per non aver pagato un allenatore: per questo un mese fa è stato condannato a sei mesi di inibizione LEGGI LA NOTIZIA.

Per la Triestina, insomma, il calvario potrebbe non essere affatto concluso.

Di tutto questo e di altre eventuali prospettive si parlerà oggi, lunedì 14 dicembre, alle 18 all'hotel Savoia durante il dibattito “Trieste nel pallone: può il modello Parma riportare l'Unione nel calcio che conta?”, promosso dal senatore triestino Francesco Russo, al quale parteciperanno il vice presidente del Parma Calcio Marco Ferrari, l'imprenditore triestino Enrico Samer (Pallanuoto Trieste), il giornalista sportivo triestino Paolo Condò che per primo, dalle pagine de Il Piccolo, ha provato a smuovere le agitate acque triestine, il leader dei tifosi rossoalabardati Sergio Marassi. Modera il vicedirettore de Il Piccolo, Alberto Bollis.

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