Trovati morti i due triestini dispersi sul Lussari

Massimo Grassi e Jennifer Bubic sono stati trovati in una pozza d'acqua nel fondo di un dirupo

Aggiornamento delle 18.22 di venerdì 14 dicembre: Dopo dieci ore di lavoro ininterrotto sotto la neve e il vento dei soccorritori, in tutto una sessantina di uomini tra Soccorso Alpino e Speleologico (Gruppo Ricerca e Unità Cinofile), Guardia di Finanza (con Unità Cinofile), Vigili del Fuoco, Carabinieri e Corpo Forestale regionale, si sono stanno espletando le ultime formalità a conclusione dell'intervento di ricerca e recupero dei due escursionisti triestini dispersi da martedì 11 dicembre.

E' stato l'elicottero della Protezione Civile ad avvistare durante un sorvolo intorno alle 15 il colore blu di una ciaspola in una pozza di acqua del Rio Prasnig ad una quota di 1125 metri. Grazie ad una seconda rotazione e ad una breve sosta in hovering nei pressi del Canale Prasnig si è potuto intuire sotto la ciaspola anche la presenza di una giacca e una verosimile sagoma, in parte ricoperta dalla neve.

Dall'elicottero si è potuto dunque guidare con precisione una delle squadre di terra fino al punto preciso del rio, che sarebbe stato molto difficile avvistare in una prospettiva ad altezza terreno, se non arrivandovi precisamente nei pressi.

Stando alle ricostruzioni effettuate e sulla base degli indizi raccolti nei giorni precedenti, i due escursionisti dopo aver preso la traccia nera che da Sella Prasnig (circa 1491 metri) va verso Malga Lussari, hanno deviato calandosi lungo il canale del Rio Prasnig e ad un certo punto sono scivolati cadendo entrambi fino al punto del ritrovamento a circa tre quarti del canale stesso, dove giacevano entrambi riversi, in parte immersi, in parte coperti dalla neve caduta nelle ultime ore.

L'area del ritrovamento coincideva con quella a cui hanno condotto entrambi i cani, il secondo dei quali si era fermato ad abbaiare al di sopra di un salto. Le salme dei due escursionisti sono state recuperate dall'elicottero della Protezione Civile e questa sera rimarranno a Tarvisio.

Aggiornamento delle 16.17 di venerdì 14 dicembre: E' stato confermato che i due triestini sono stati trovati senza vita in una pozza d'acqua nel fondo di un dirupo, dopo quasi tre giorni di ricerche.

Si sta procedendo al recupero dei corpi.

Aggiornamento delle 15.37 di venerdì 14 dicembre: E' stata individuata la coppia dei due triestini dispersi, nella zona di sella Prasnig, ma non è ancora chiaro in quali condizioni siano. Si è alzato ora in volo l'elicottero per raggiungere i soccoritori.

Aggiornamento delle 13.47 di venerdì 14 dicembre: E' stato recuperato anche il secondo cane della coppia, Maggy, un meticcio marroncino di media taglia. E' stato individuato ai piedi di uno dei canali che i soccorritori stanno perlustrando. I tecnici delle Unità cinofile sono in questo momento impegnati ad interpretare i segnali che l'animale sta cercando di trasmettere con il suo comportamento.

Inoltre grazie ad una schiarita si è potuto alzare poca fa in volo l'elicottero della Protezione Civile per iniziare le ricognizioni dall'alto.

I tecnici impegnati sui ripidi versanti est della Cima del Cacciatore stanno continuando senza sosta a perlustrare i vari canali sottostanti la traccia nera tra sella Prasnig e Malga Lussari con le calate in corda doppia, molto lentamente a causa del terreno impervio, cosparso di neve e ghiaccio.

Aggiornamento delle 12.11 di venerdì 14 dicembre: I soccorritori continuano le ricerche grazie ai droni dei vigili del fuoco che perlustreranno l'area interessata.

Aggiornamento delle 11.22 di venerdì 14 dicembre: E' stato recuperato uno dei due cani della coppia, il volpino nero Pedro. I soccorritori, in tutto 55 uomini, ora tenteranno di farsi condurre dall'animale sul possibile luogo in cui si trovano i due triestini dispersi, Massimo Grassi e Jennifer Bubic. Intanto da stamattina alle 7 sono ripartite le ricerche a piedi con l'ausilio anche di nuove squadre, che stanno battendo i punti più impervi della montagna, tra cui il Soccorso Alpino e Speleologico (33 tecnici da tutte le stazioni della regione), la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, Carabinieri e Corpo Forestale Regionale, suddivisi in sette gruppi da cinque a sette componenti, ciascuno con una zona da battere a tappeto. L'elicottero invece è momentaneamente fermo a causa della neve e della scarsa visibilità. Sono infatti ancora in corso nevicate con piccole bufere di vento.

Al momento si è concentrati in particolare sul versante della Creta del Cacciatore che dà sulla Valle di Riofreddo, nell'area compresa tra la traccia nera che taglia quel versante tra Sella Prasnig e Malga Lussari (quota 1500 - 1600 metri) e la Valle stessa (a partire da 900 - 1000 metri di altitudine). Una parte dei tecnici sta risalendo dal basso e una parte si cala dall'alto in corrispondenza delle tracce di scivolata individuate nella giornata di ieri.

Una squadra che stava risalendo dal basso si è dovuta fermare per un ostacolo naturale e si è dunque deciso di procedere d'ora in poi fino a quel punto con calate in corda doppia. Il tutto con estrema prudenza e cautela vista la presenza di ghiaccio al suolo e le condizioni proibitive del meteo: gli uomini sul posto sono ovviamente attrezzati con ramponi da ghiaccio.

Sul posto ci sono anche due Unità Cinofile: una di queste appunto è riuscita finalmente ad avvicinare e a prendere uno dei due cani degli escursionisti, il volpino Pedro, stremato per fame e freddo. Dell'altro cane al momento non ci sono notizie.

TARVISIO Da martedì scorso si sono perse le tracce di due escursionisti triestini. Massimo Grassi, 41 anni, e Jennifer Bubic, 35, hanno raggiunto Valbruna, alle spalle del monte Lussari, con l’idea di fare una camminata in Valcanale per una gita, come riferito ai familiari. Hanno lasciato l’auto in località Prati Oitzinger e si sono messi in marcia. Da quel momento, però, nessuno ha saputo più niente di loro. Vane finora le ricerche proseguite per tutta la giornata di ieri e interrotte solo in serata.



La destinazione probabile dei due triestini era appunto il Lussari, visto che dal luogo dove è stata ritrovata la loro vettura, una Bmw nera, nasce una pista forestale che porta al Monte Santo. Grassi e Bubic avevano programmato un’escursione in giornata, con la promessa di rientrare al lavoro - entrambi sono impiegati alla Flex di Trieste, azienda elettronica con sede in zona industriale - la mattina seguente. E invece mercoledì Jennifer e Massimo non si sono visti, facendo scattare l’allarme.



La preoccupazione di colleghi e familiari ha fatto partire la macchina dei soccorsi. La sorella dell’uomo ha formalizzato denuncia alla caserma dei carabinieri di via dell’Istria, a Trieste, e già nel tardo pomeriggio di mercoledì sono partite le ricerche, proseguite per tutto ieri. Uno spiegamento di forze importante, composto da oltre 40 uomini tra Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco e personale del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Sella Nevea.

Sul posto, ieri, è giunto anche l’elicottero della Protezione civile, decollato da Tolmezzo e che ha effettuato alcuni sorvoli in zona, prima di rientrare alla base alle 16 per la diminuita visibilità. Con i telefoni dei due irraggiungibili, la “squadra” ha battuto diverse zone, soprattutto quelle servite dai sentieri forestali. Il team, coordinato dal campo base allestito a Camporosso nelle vicinanze della telecabina del Lussari, ha perlustrato palmo a palmo il territorio nella speranza di ritrovare i due escursionisti. Un’attività proseguita per tutta la giornata e interrotta, come detto, soltanto in serata.

In mattinata sono stati avvistati Pedro e Meggie, i due cagnolini della coppia, ma dei loro padroni ancora nessuna traccia. Gli animali sono stati rintracciati in Val Saisera, grazie anche alla segnalazione di una donna, a Prato Kober, a quota 1.075 metri, luogo non distante dal sentiero 616 e a circa un chilometro e mezzo in linea d’aria da dove è stata ritrovata parcheggiata l’automobile, ai Prati Oitzinger.



Le ricerche, accompagnate da temperature rigide e qualche fiocco di neve, si sono poi indirizzate tra Sella Prasnig e la Cima del Cacciatore, dove i tecnici del Soccorso alpino e speleologico hanno individuato alcuni segni di passaggio in corrispondenza di una traccia di sentiero nera, che presenta tratti difficili ed esposti. Proprio qui risultava l’ultimo agganciamento della cella da parte dei cellulari.

A confermare il passaggio dei due è stata una fototrappola nelle vicinanze di un sentiero che collega a mezza costa Sella Prasnig a Malga Lussari (ad altitudine tra 1.500 e 1.600 metri), sul versante Est di Cima del Cacciatore verso la Valle di Riofreddo. Grazie alla collaborazione con i forestali dei carabinieri, verso le 16 sono state estratte le schede delle fototrappole, dalla lettura delle quali è emerso il transito dei due escursionisti - mediante il riconoscimento dei parenti, presenti alla base operativa del Soccorso Alpino e Speleologico - e il passaggio di uno dei due cani.

Massimo e Jennifer si vedono passare solo una volta in direzione Malga Lussari, mentre gli animali (avvistati ieri pomeriggio, ma senza essere recuperati: sono scappati nuovamente verso la traccia nera) in più occasioni. Il versante è caratterizzato da pendii ripidi e attraversato da canali.

Qui in un’ulteriore perlustrazione i soccorritori hanno individuato tracce di scivolate sulla neve in direzione dei canaloni sottostanti. In serata, complici buio, nevischio insistente e ghiaccio al suolo, le operazioni di ricerca si sono interrotte. Riprenderanno questa mattina, nella speranza di ritrovare Massimo e Jennifer, liberando due famiglie dall’angoscia. —


 

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