Altre due truffe agli anziani a Trieste: soldi e ori ai falsi carabinieri
La tecnica è sempre la stessa: far credere alle vittime che un loro parente stretto abbia causato un grave incidente e chiedere soldi per una fantomatica cauzione

Ancora truffe ai danni degli anziani. Due quelle messe a segno nei giorni scorsi ai danni rispettivamente di madre e figlio in via del Ghirlandaio e di una nonna in via dei Giuliani, nel rione di San Giacomo. La tecnica è sempre la stessa: far credere alle vittime che un loro parente stretto abbia causato un grave incidente e chiedere soldi per una fantomatica cauzione.
In un caso madre e figlio hanno consegnato ori per un valore di circa 20 mila euro. Nell’altro invece la malcapitata si è vista sottrarre con l’inganno 2.500 euro e alcuni gioielli d’oro.
L’episodio di via del Ghirlandaio risale a lunedì. In casa con la settantenne c’era anche il figlio ma nessuno dei due, lì per lì, ha dubitato dell’identità di chi li ha contattati al telefono e di chi si è presentato alla porta per riscuotere la refurtiva. L’ignara triestina è stata raggiunta al telefono da un sedicente maresciallo dell’Arma che le ha fatto credere che un suo parente fosse nei guai e avesse bisogno di denaro, molto denaro, per essere rilasciato. Un suo “collega” sarebbe passato a ritirare tutto di lì a breve.
La signora è andata in tilt: presa dall’agitazione ha raggranellato i preziosi che aveva in casa e li ha consegnati nelle mani del falso carabiniere che le ha suonato il campanello. Non è finita qui: madre e figlio avevano appuntamento anche il giorno dopo con i truffatori per consegnare loro altri beni. Evidentemente i malviventi avevano intenzione di spremere fino in fondo i malcapitati, ricavando quanto più bottino possibile, anche convincendoli a prelevare i soldi che avevano nel conto. Solo a quel punto i due triestini hanno mangiato la foglia e si sono rivolti alle forze dell’ordine, quelle vere. Sul caso indaga ora la Polizia di Stato. Gli agenti stanno raccogliendo tutti gli indizi utili a risalire ai responsabili.
Copione simile anche a San Giacomo. Pure in questo caso un sedicente carabiniere ha contattato l’anziana e le ha comunicato che suo figlio aveva causato un grave incidente stradale. Da qui la richiesta di soldi e monili spacciati come necessari a farlo uscire dal carcere. La donna si è resa conto della trappola quando era ormai troppo tardi e ha chiesto aiuto ai veri Carabinieri, sporgendo denuncia al comando di via dell’Istria. I militari stanno indagando per dare un volto e un nome ai truffatori, che potrebbero essere gli stessi di via del Ghirlandaio. L’allarme truffe risuona ormai da mesi in città. Dietro il pullulare di raggiri ci sono vere e proprie organizzazioni criminali, spesso radicate in Meridione. Come è emerso dalla recente operazione dell’Arma “Fumo del Vesuvio”. —
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