Turismo, mancano camerieri e allora arrivano i filippini

Nella regione istriana la richiesta di lavoro per la stagione 2019 è di 15.600 unità ma sono solo 3.500 gli addetti locali. Lavoratori anche da Bosnia e Montenegro

Pola. Arrivano i lavoratori stagionali dalle Filippine per salvare la stagione turistica 2019 in Istria, colmando le vistose lacune di personale originate sostanzialmente da due motivi: il costante aumento delle capacità ricettive, che però non trova riscontro nella disponibilità di personale, e la fuga degli stessi all'estero, dove le retribuzioni in questo settore sono sicuramente migliori.

Come scrive il Glas Istre, la manodopera filippina non sarà a contatto diretto con i villeggianti, ma verrà impiegata in lavori per cosi dire ausiliari, come la pulizia e la cura delle camere. In ogni caso vanta una discreta esperienza nel settore e quel che è importante è che conosce l'inglese per cui non ci saranno problemi di comunicazione con i datori di lavoro. Al momento non viene dato a sapere il numero dei filippini in procinto di atterrare all'aeroporto istriano di Pola. La direttrice dell'Arena Hospitality Group (ex Arenaturist) Manuela Kraljević afferma che la compagnia quest'anno assumerà 800 stagionali di cui una parte di filippini individuati con la mediazione di alcune aziende operanti nel settore. «Inoltre - spiega Kraljević - assumeremo anche stagionali provenienti dalla Croazia continentale nonché dai Paesi del circondario, in primo luogo Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro, ma anche studenti». Complessivamente in Istria per la stagione 2019 ci sarà bisogno di circa 15.000 stagionali mentre la disponibilità di personale, per così dire, di casa è di 3.500 unità, per cui il “buco” da colmare non è poca cosa.

Le professioni deficitarie sono le cameriere (pulizia delle camere), cuochi, camerieri, giardinieri, autisti e addetti alla ricezione degli alberghi. A livello nazionale per l'anno in corso la quota di lavoratori stranieri nel turismo è stata elevata a 15.600, più del doppio rispetto al 2018. Per la leader del sindacato dell'Istria e del Quarnero la soluzione del problema è alquanto semplice: aumentare lo stipendi nel settore, che al momento è di 550 euro mensili. «I margini per il ritocco ci sono eccome - sostiene - manca la volontà dei proprietari delle grandi imprese turistiche di sacrificare una piccola parte degli enormi utili, proprio per ingrossare un tantino le buste paga». «Qualcosa comunque si sta facendo - precisa - come ad esempio il versamento della bonifica natalizia, dell'idennizzo per le ferie e i premi per fedeltà di servizio, ma è sempre poco». Del problema è sempre più cosciente anche il governo croato che ammette di aver trascurato il tema per troppi anni, per cui ora tenta di correre ai ripari. Una delle misure approvate in tal senso sono gli incentivi pro occupazione nel turismo pari a 260 milioni di euro. Intanto per le festività pasquali aprirà i battenti il più grande campeggio nell'Istria meridionale, quello di Casella a Medolino. —

P.R.

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