Tutti i segreti dei “cacciatori di aquiloni” svelati ai bimbi dell’asilo di Campagnuzza

Due richiedenti asilo hanno tenuto nella struttura di via del Carso un laboratorio sul gioco più diffuso in Afghanistan 
Bumbaca Gorizia 11_04_2019 Asilo via del Carso migranti e aquiloni © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 11_04_2019 Asilo via del Carso migranti e aquiloni © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

la storia



Dalla fantasia alla realtà. Dalle pagine di un romanzo alle aule della scuola dell’infanzia di via del Carso. È stata una mattinata all’insegna del gioco, della conoscenza e del rispetto tra culture diverse quella che ieri, nell’ambito dell’unità di apprendimento “I tesori dell’aria”, ha coinvolto una cinquantina di bambine e bambini dell’asilo di Campagnuzza. Insieme alle loro maestre e ai volontari dell’associazione “Tutti insieme”, i piccoli hanno conosciuto Ahmed Nabeed e Younis Adnan, due giovani richiedenti asilo di origine afghana che da due anni sono ospitati al Nazareno di via Brigata Pavia.

Ahmed e Younis hanno insegnato ai loro nuovi amici come costruire quello che, nella coscienza comune, è percepito come il giocattolo per antonomasia dei bambini afghani: l’aquilone. L’attività è divenuta emblematica anche, e soprattutto, grazie al fortunatissimo romanzo di Khaled Hosseini. «Gli aquiloni sono i giocattoli più comuni tra i bambini dell’Afghanistan – racconta Aulo Oliviero Re, uno dei responsabili dell’associazione Tutti Insieme – poiché sono zone battute costantemente dal vento e poi perché per costruire un aquilone sono sufficienti pochi elementi e anche abbastanza poveri».

Così Ahmed e Younis hanno insegnato ai piccoli goriziani i segreti per costruire un aquilone perfetto, seguendo il metodo tradizionale comune a tutti i bimbi afghani, che prevede l’uso di sacchetti di plastica e filo di cotone. «Ancora oggi, in Afghanistan e Pakistan, i bambini per giocare usano sacchetti di plastica e altri materiali che noi preferiremmo sostituire con altri riciclabili – spiega ancora Re – uno degli aspetti a cui teniamo di più è che i bambini possano imparare un gioco nuovo che richiede sforzi creativi e operativi».

Ma l’incontro nelle aule dell’asilo porta inevitabilmente con sé uno scopo più alto. «È chiaro – aggiunge Re – che queste occasioni sono prima di tutto dei momenti in cui i bambini entrano in contatto con una cultura diversa dalla loro, e lo fanno in una fase estremamente ricettiva, nella quale non hanno ancora sviluppato pregiudizi. Lo conferma il fatto che tutti i bambini stanno partecipando con grande entusiasmo e senza nessun problema al laboratorio».

L’iniziativa rientra come detto nel più ampio contesto della programmazione didattica annuale dell’asilo, e in particolare nelle attività previste all’interno dell’unità di apprendimento “I tesori dell’aria”. E infatti non si è conclusa con il laboratorio di ieri mattina.

I bambini ora potranno colorare a proprio gusto gli aquiloni regalati dai due giovani afghani e li faranno volare in giardino lunedì prossimo, in occasione della cerimonia di inaugurazione dei giochi donati dall’Avis.

«Al di là dell’esperienza didattica legata alla programmazione annuale – spiegano in una nota le maestre di via del Carso – ha assunto un grande rilievo il messaggio veicolato dall’esperienza stessa, in quanto si è evidenziato il valore della diversità come opportunità di crescita».

L’associazione Tutti Insieme è attiva anche in altri scenari scolastici per coinvolgere le giovanissime generazioni nelle proprie attività insieme ai richiedenti asilo. Dopo la scuola dell’infanzia di via del Carso, si resta in Campagnuzza per il laboratorio di fiaba insieme agli scolari della classe prima e alle maestre della scuola primaria Ferretti di via Zara, che già nei mesi scorsi hanno iniziato a conoscere alcune fiabe afghane e ora ne sceglieranno una da leggere il mese prossimo davanti agli ospiti del Nazareno. –



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