Tutto da rifare per il Plaza Hotel distrutto

GRADO. Il Plaza Hotel avrebbe dovuto riaprire i battenti già con l’ormai imminente mese di marzo. Lo ha dichiarato Giuliano Di Nardo, proprietario della struttura ricettiva di Grado Pineta che è andata semidistrutta a causa di un devastante incendio scoppiato al piano rialzato, presumibilmente nella zona degli uffici della hall. Da quanto s’è appreso, c’era un server al quale erano collegati vari computer che era acceso 24 ore su 24. È probabile che tutto sia stato generato proprio da questa circostanza, il server sembra fosse stato l’unico punto-corrente attivo; un cortocircuito che ha causato un’enormità di danni, al momento nemmeno calcolabili.
Di Nardo non ha assolutamente voglia di parlare. Risponde stizzito alle domande rimandando a quando tutto sarà stato chiarito e saranno state fatte tutte le valutazioni, soprattutto quelle che riguardano la ripresa dell’attività della struttura. «Sono letteralmente distrutto – dice –; prima di fare dichiarazioni devo ben capire e vedere cosa è successo». L’unica domanda alla quale risponde, e molto sinteticamente, è se fossero già arrivate delle prenotazioni per la prossima stagione. La risposta di Di Nardo: «Tantissime e già da marzo». Una data entro la quale appare, però, impossibile che la struttura possa riaprire. Infatti, l’incendio che si è sprigionato nella notte fra mercoledì e giovedì, attorno all’una, è stato devastante. Al primo piano sono andati distrutti arredi e attrezzature; il calore ha sciolto tutte le parti in plastica, lampadari e abatjour compresi. L’albergo è stato inoltre invaso dal fumo. Tutto da ridipingere, da sistemare, dunque, e sarebbe il meno. Ci sono da riacquistare arredi e attrezzature, compresi quelli della cucina. Il vano ascensore è stato anch’esso intaccato e non si sa in che condizioni sia l’impianto. E poi gli arredi delle stanze, i lampadari, i televisori, i telefoni. In poche parole si può parlare addirittura della realizzazione di un nuovo albergo. Ciò anche perché è evidente che pure l’impianto elettrico, e quasi certamente quello del raffrescamento, saranno da rifare, con costi decisamente pesanti.
Qualcuno ha ipotizzato che un milione di euro potrebbe essere superato, anche abbondantemente. Intanto per cercare di capire esattamente le cause che hanno provocato l’incendio, il magistrato che ha posto immediatamente sotto sequestro la struttura ha richiesto l’intervento di vigili del fuoco specializzati per queste analisi. Tecnici dei vigili del fuoco che, con addosso la tuta bianca, hanno visionato l’altro giorno accuratamente l’albergo e in particolar modo il piano dove si sono sprigionate le fiamme. Sembra che siano intervenuti i vigili del fuoco del Nia, il Nucleo Investigativo Antincendi di Mestre. Naturalmente bocche cucite da parte di tutti in attesa degli esiti che saranno comunicati alla Procura di Gorizia. Quindi per ora sono ancora aperte tutte le ipotesi anche se, quella più probabile, come è stato detto l’altro giorno, appare un corto circuito.(an.bo.)
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