Un angolo di Portogallo in un palazzo di via Pellico

La passione per il Portogallo Giulia Spadaro l’ha coltivata fin da piccola. Da quando suo padre, innamorato della cultura lusitana, le faceva ascoltare la musica popolare e cucinava i piatti tipici portoghesi. «Sono cresciuta con il fado», racconta la 26enne triestina che ha trasformato la passione pure in lavoro. Dopo aver vissuto in Portogallo e aver intrapreso diversi percorsi lavorativi, ha aperto di recente, in via Pellico, “OláLisboa”, un piccolo centro dedicato solo al Portogallo e alla sua cultura per tutti coloro che, come lei, vogliono approfondire o studiare la lingua o addirittura hanno intenzione di trasferirsi nel Paese.
È stato proprio aiutando qualche conoscente a cercare lavoro lì, qualche anno fa, che Giulia si è iniziata a rendere conto di quanto potesse essere utile una struttura come la sua. Ad aiutarla la sua ex insegnante di portoghese, Nancy Lemos Dos Reis, originaria di Madeira, 33 anni, che al contrario è venuta a vivere a Trieste una decina di anni fa per seguire l’amore conosciuto in Erasmus in Finlandia. Oggi Nancy è un tecnico di laboratorio biomedico ma lavora per una società che opera nell’immobiliare e nel tempo libero, per hobby, dà una mano all’amica. In via Pellico Giulia ha affittato una stanzetta che è un piccolo pezzo di Portogallo: alle pareti ci sono gli azulejos, le tipiche piastrelle in ceramica, l’immagine di un tram («a Lisbona funziona», scherza Giulia) e tante immagini che ricordano il Paese. «Questo è un punto d’incontro innanzitutto», racconta: «Ma mi occupo anche di organizzare lezioni di lingua frontali e online, prenotabili sulla pagina Fb “OláLisboa”. Ci occupiamo anche di traduzioni e organizzazione di eventi». Il centro di via Pellico è diventato anche un centro di aggregazione dei portoghesi in regione. «Faccio anche la guida turistica, a chi me lo chiede», aggiunge Giulia. E chi vuole cambiare vita e andare a vivere in Portogallo, può contare sempre su “OláLisboa”. «In Portogallo ci sono tantissimi italiani, in pensione, che sono andati a vivere stabilmente lì», spiega Nancy. È nota infatti la politica attuata dal governo portoghese per attrarre quegli stranieri di cui il Paese ha bisogno per crescere, anche se qualcosa, in particolare nella capitale, sta cambiando. Giulia ha sulla scrivania due riviste. La prima è del ’98, quando il Portogallo aveva ospitato l’Expo invitando il mondo a scoprirlo. L’altra è della scorsa estate e «racconta – spiegano Nancy e Giulia – dei prezzi alle stelle, a cui devono sottostare gli stessi portoghesi, per trovare un appartamento: Lisbona ad esempio è irriconoscibile, ma non tutto il Paese è così».—
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